Mons. Cesare Nosiglia è il nuovo Arcivescovo di Torino

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Succede al Card. Severino Poletto, che lascia per limiti di età

Benvenuto mons. Nosiglia!

S.S. Benedetto XVI° ha nominato Arcivescovo di Torino S. Ecc.za Mons. Cesare Nosiglia.

Nato in Liguria a Rossiglione ( diocesi di Acqui, provincia di Genova ) il 5 ottobre 1944, è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1968, e ha conseguito la licenza in teologia all'Ateneo S. Anselmo.

Dal 1986 al 1991 è stato direttore dell'Ufficio catechistico nazionale della CEI, il 6 luglio 1991 è stato nominato vescovo ausiliare di Roma, e il 14 settembre ha ricevuto l'ordinazione episcopale.

Dal 19 luglio 1996 è stato vice gerente della Diocesi di Roma, con il titolo di arcivescovo.

Già presidente del Consiglio nazionale della scuola cattolica, il 6 ottobre 2003 gli è stata affidata la diocesi di Vicenza.

Dal maggio scorso è vice presidente della CEI per l'Italia settentrionale.

Ha risieduto nel nostro territorio nel 1964, per lo svolgimento dell'anno propedeutico alla teologia nel Seminario di Rivoli, nonché quattro anni dopo, in occasione del primo incarico da sacerdote, nella parrocchia di Santena.

Nel primo messaggio, ancora da Vicenza, alla comunità torinese, l'Arcivescovo ha avuto un forte richiamo alla testimonianza della Chiesa nelle crisi della società e soprattutto al ruolo dei giovani, "scommessa del futuro": « Per fronteggiare le emergenze sociali la Chiesa deve agire, non parlare, dare segnali di coerenza, e scommettere sui giovani, mentre troppo spesso questa società adultizza le sfide, reagisce in modo immediato e senza una strategia del futuro, che si può costruire solo sui giovani ».

Del suo successore il Cardinale Poletto si è espresso come di "un amico", dicendo, tra l'altro: « È un vescovo dotato di una preparazione culturale non comune.

La sua nomina sia di buon auspicio ».

Per noi dell'Unione Catechisti l'alta specializzazione nella catechesi del nuovo Pastore è a un tempo garanzia di orientamento e stimolo ad approfondire la nostra missione.

Teniamo presente che sotto la sua direzione l'Ufficio nazionale per la catechesi ha elaborato validi testi di formazione e sussidio, quali il catechismo per i bambini ( "Lasciate che i bambini vengano a me" ), quelli per i fanciulli e i ragazzi ( "Io sono con voi"; "Venite con me"; "Sarete miei testimoni"; "Vi ho chiamati amici" ), e quelli per adulti ( "Signore, da chi andremo?"; "La verità vi farà liberi" ).

Ma soprattutto nel nuovo Pastore vediamo la guida spirituale, nella fedeltà ai sentimenti di rispetto e di venerazione per l'Arcivescovo tramandatici dal ven. fr. Teodoreto, e rinnovando l'invocazione elevata dal Servo di Dio fra Leopoldo Musso nella prima versione della sua Adorazione al Crocifisso, "di benedire copiosamente l'Angelo dell'Archidiocesi".

Grazie card. Poletto!

Formulare un ringraziamento al Cardinale Poletto con riguardo all'instancabile opera da Lui svolta negli undici anni del suo ministero pastorale nella città di Torino, a Lui tanto cara, e che « ama definire complessa ma stupenda », e in tutta la nostra arcidiocesi « così ricca di carismi di carità e santità », può apparire temerario, dovendo spaziare dal suo zelo apostolico nelle comunità ecclesiali, al suo impegno di solidarietà e di pacificazione nelle tensioni sociali e alla vicinanza al dolore e alla sofferenza umana, magistralmente elevati a strumenti di grazia nell'ostensione della Sindone, contrassegnata in sintesi nella formula "Passio Christi, passio hominis".

Peraltro si tratta di riconoscimenti di pubblico dominio, debitamente evidenziati dai mezzi di comunicazione.

Ci limitiamo pertanto a sottolineare la paterna cura ed attenzione da Lui prestata all'Unione Catechisti ed alle sue Opere, segnatamente alla Casa di Carità Arti e Mestieri e alla Messa del Povero.

Oltre alle udienze accordate, direttamente o tramite i suoi collaboratori, al Consiglio generalizio dell'Unione e ad alcuni Catechisti, per orientarli e sostenerli nella loro missione, dobbiamo ricordare i due decreti, uno dell'8 dicembre 2004, di approvazione delle nuove Costituzioni, l'altro del 31 maggio 2006, di approvazione di un'importante modifica alle stesse.

Ma in particolare va evidenziata la visita alla sede dell'Unione e alla Casa di Carità il 1° febbraio 2002, in occasione dell'inaugurazione del salone fr. Teodoreto, e della benedizione del grande Crocifisso in inox ivi installato, riproducente in stile moderno la visione di fra Leopoldo ( opera dello scultore Massimo Ghiotti ).

Riportiamo un breve stralcio dalle parole rivolte dal Cardinale nella circostanza agli allievi della Casa di Carità presenti alla cerimonia: « Cari ragazzi, sono contento di benedire questo Crocifisso, così moderno, perché voi dovete saperlo interpretare e leggere.

Ai piedi del Crocifisso c'è l'immagine quasi di un'anima, di una persona che abbraccia Gesù e che anela verso di Lui.

Ci ha spiegato il presidente dei Catechisti che questa è la visione che ha avuto fra Leopoldo.

Però voi ragazzi dovete sentire che guardando Gesù che ha dato la vita per noi, c'è in Lui il sostegno della vita futura.

Cosa farete voi da grandi?

Mi direte: "Farò questo, quest'altro, sto imparando un mestiere …" Molto bene.

Ma io vorrei che anche diceste: "Io farò il cristiano, nella famiglia, nel lavoro".

Può darsi anche che qualcuno di voi possa fare il sacerdote … quello che il Signore vorrà.

Ma dove vi troverete, dovrete essere autentici cristiani.

Il cristiano è colui che nella Croce, nel Crocifisso vede l'emblema più elevato della carità ».

E ricordiamo altresì la sua visita del 10 febbraio scorso alla "Messa del Povero", per l'occasione da Lui celebrata, con l'esortazione e l'augurio agli astanti di migliorare la loro condizione sociale con la ricerca di un'occupazione, ma consapevoli della beatitudine evangelica per i poveri di spirito: « Il regno di Dio - ha affermato - non è un terreno, una casa o un palazzo, è la vicinanza di Dio al nostro cuore, e voi siete beati perché avete più libertà interiore per cogliere l'amore di Dio attraverso le persone che vi sono vicine ».

Grazie, Eminenza, per la premurosa attenzione e il forte affetto che ha avuto per noi, con l'augurio di continuare a lungo il Suo prezioso ministero per la Chiesa!