La Casa di Carità acquisisce 3 sedi ex-IAL

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- Attilio Bondone -

Come ampiamente documentato dai giornali, che più volte negli ultimi due anni sono tornati sull'argomento, un Ente di grande importanza e tradizione, lo IAL - CISL è entrato in crisi in Regione Piemonte ed ha chiuso la propria attività, con un processo di cessione delle iniziative formative e dei dipendenti ad altri Enti.

È stata una vicenda lunga e complessa, che ha visto la Casa di Carità in prima fila, con altri soggetti, nell'assumersi l'onere di portare avanti le iniziative formative e di contribuire al salvataggio dei posti di lavoro dei dipendenti IAL, e che ha trovato la sua formalizzazione il 17 settembre u.sc. con la firma dell'atto notarile.

La Casa di Carità si è fatta così carico dei centri di formazione di Avigliana, Asti e Tortona e ha assunto 30 persone ex dipendenti IAL.

Dal 20 settembre abbiamo questi colleghi che hanno iniziato con noi un nuovo cammino.

Perché ci siamo proposti per trovare soluzione al problema IAL?

Perché siamo convinti che era estremamente importante dare il segnale che questo vituperato mondo della formazione professionale è capace di trovare al proprio interno forze sane, in grado di fare rete e trovare soluzione a problemi anche gravi.

E la Casa di Carità non poteva essere assente, avendo essa, in perfetta consonanza al proprio carisma, assunto come precisa indicazione per il proprio operare nel mondo del lavoro e della formazione, la Dottrina Sociale della Chiesa.

Accogliamo dunque con un sincero benvenuto questi nostri nuovi colleghi in Casa di Carità.


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Destinazione del 5‰ nella dichiarazione dei redditi

Anche solo da quanto emerge dal precedente articolo sull'acquisizione di tre sedi ex-IAL da parte della Casa di Carità, e prescindendo pertanto dalle altre molteplici esigenze già segnalate in altre circostanze - tra cui principalmente il sostegno alle sedi in Perù, e le richieste di istituire corsi di formazione professionale in Eritrea, nei Paesi del Maghreb, e in Bolivia - si rende sempre più urgente l'acquisizione di nuove fonti finanziarie, tanto più che i finanziamenti pubblici, contenuti e sovente tardivi, riguardano solo i corsi convenzionati con le Regioni.

Un sistema efficace e gratuito per sovvenire alle necessità della Fondazione, e che non interferisce con la destinazione dell'8‰, è quello di destinare ad essa il 5‰ connesso alla dichiarazione dei redditi.

Come si effettua tale destinazione per la Casa di Carità?

Tramite i modelli predisposti per la dichiarazione dei redditi, e precisamente, a seconda dei casi:

- modello CUD 2011;

- modello 730/1 redditi 2010;

- modello Unico persone fisiche anno 2011.

Nel modello utilizzato va apposta la propria firma nell'apposito spazio ( come da fax simile ), riportante la dicitura "Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale", e va indicato il codice fiscale della Casa di Carità: 09809670012