Fondatore  

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Se le celebrazioni svoltesi a Vinchio d'Asti per commemorare il 60° anniversario del dies natalis del ven. fr.Teodoreto, e di cui sopra è riportata una sommaria descrizione, hanno costituito un solenne, folto e commovente tributo di preghiera e di onore alla memoria e all'attualità dell'illustre Vinchiese, da parte dei suoi Concittadini e dei suoi figli spirituali, i Catechisti e il Personale della Casa di Carità, la commemorazione specifica svolta questi ultimi, il pomeriggio del 16 maggio a Torino, è stata un'autentica apoteosi.

Il personale è affluito dalle varie sedi, anche da quella veneta di Pove del Grappa, per cui il salone della sede centrale, intitolato appunto a fr. Teodoreto, capiente 300 persone, era gremito.

Dopo la doverosa resa d'omaggio alla salma del Venerabile, tumulata nella cappella al terzo piano, vi è stata la relazione introduttiva di fr. Gabriele Dalle Nogare, V. Presidente della Casa di Carità, sul tema: "Perseveranza: rivolti alla memoria, proiettati nel futuro", nella quale la santità, e perciò l'esemplarità di fr. Teodoreto è stata in particolare presentata nel suo ardente desiderio di "elevare nello spirito gli operai, avviarli agl'ideali della fede, ponendo con ciò solidi fondamenti alla soluzione del problema sociale", secondo quanto Egli stesso scrisse nel suo libro su Fra Leopoldo "Nell'intimità del Crocifisso".

E in tale obbiettivo la perseveranza assume un valore rilevante: fedeltà ai principi fondamentali della fede, tenacia nel superare le difficoltà, necessità del lavoro di gruppo, forza interiore nel perseguire l'obiettivo.

Non per nulla il tema della perseveranza è stato uno degli elementi cui mirava fr. Teodoreto nella stessa istituzione dell'Unione Catechisti, ossia l'opportunità che gli allievi della scuola cristiana perseverassero nel ricevere una formazione cristiana, e nel viverla, anche dopo gli anni di scuola.

Sono seguite le riflessioni in gruppi di lavoro, condivise poi dai relatori nella riunione plenaria.

Sarebbe veramente interessante riportare le numerose relazioni, da cui sono emerse, rielaborate e applicate, le ricche tematiche scaturite dalla riflessione sulle virtù e sullo stile operativo di fr. Teodoreto.

Così la costanza nel vivere ogni giorno la propria missione educativa, avendo riguardo alla centralità dell'allievo, e ponendosi sul suo piano; inoltre l'importanza del lavoro di gruppo tra gli insegnanti, che può consentire il superamento di difficoltà difficilmente sostenibili da soli; così l'elemento essenziale dell'esempio e della disponibilità alle aspettative degli allievi; la coerenza nel costituire nella scuola un'autentica "casa", in applicazione della denominazione dell'Opera, e l'importanza di sapere annunziare, anche con riferimenti espliciti, l'origine di questa dall'amore al Crocifisso Risorto, rendendo anche in tal modo attuale e presente l'insegnamento di fr. Teodoreto; la solidarietà e l'avvicinamento del personale di recente acquisizione, perché sia partecipe a pieno titolo del carisma della Fondazione.

Ma elemento costante di queste, e delle altre motivazioni, è sempre stato il valore della perseveranza, quale garanzia a mantenere e sviluppare il significato ideale e pratico dell'Opera.

Hanno concluso i lavori i cappellani della Casa di Carità, don Bertoldini e don Ghiazza.

Quest'ultimo ha inquadrato l'impegno a costruire la personalità degli allievi con il riferimento più ricorrente in materia di costruzioni: la casa in uno spazio appropriato.

Anche nel nostro caso si costruisce, ma nella Casa, per di più animata dalla Carità, pertanto in una missione strettamente legata al Vangelo, come è stato testimoniato in molti interventi.

Ma anche nel concetto che è ricorso frequentemente, la perseveranza, possiamo trovare motivazioni ed elementi religiosi.

Il congedo di Gesù dai suoi discepoli: "Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" ( cfr. Mt 28,20 ) è promessa di presenza continua, giorno dopo giorno.

Tocca a noi fare percepire dai nostri allievi la continuità di questa presenza del Signore, che è signoria di amore sul tempo che scorre, che è tramandare il messaggio che fr. Teodoreto, e quanti hanno operato con lui, hanno impresso in questa Opera, e che spetta a noi tramandare, per essere fedeli alla tradizione che ci è stata affidata, e allo stesso carisma che anima la nostra Fondazione Casa di Carità.

Dobbiamo essere fedeli nonostante le difficoltà che possono frapporsi, tenendo ben fermo che fedeltà non è solo mancanza di tradimento, ma anche conferma e crescita dell'amore.

Fr. Teodoreto e gli altri santi del suo tempo sono stati denominati giustamente santi sociali.

Ma è perché hanno vissuto la santità, essi hanno realizzato opere sociali: sia questo un principio che ci spinga a veramente dedicarci a questa nostra Opera sociale.

La riunione si è sciolta con un breve ma vibrante saluto del presidente, ing. Bondone, con rinnovato rilievo del tema che ha contrassegnato le riflessioni: la perseveranza nella missione formativa cristiana.

V.M.