Maria, Madre della Misericordia

B336-A1

( con riferimenti alla Misericordiae vultus )

8 dicembre, solennità dell'Immacolata: apertura del Giubileo straordinario.

Così il Papa, nella Bolla Misericordiae vultus di indizione del Giubileo straordinario, denomina Maria nell'esaltarne i mirabili tratti della divina misericordia da Lei assunti, riprendendo l'invocazione della Salve Regina, la preghiera antica, ma sempre nuova, che la Chiesa quotidianamente ci propone nella liturgia, nel Rosario e nella meditazione personale.

Ed è proprio Maria a intessere la glorificazione della divina misericordia, con le sue stesse parole, riportate da Luca nel sublime cantico del Magnificat ( Lc 1,50- 54 ): "Di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono."

"Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia".

Madonna della Misericordia ( Piero della Francesca )

Possiamo quindi ritenere Maria incorporata nella misericordia, per l'annuncio che ce ne fa nel suo cantico, ma soprattutto perché Lei è frutto, esemplare e fonte di tale virtù.

Ce lo dichiara il Papa nella citata Bolla: "Nessuno come Maria ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo.

Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne.

La Madre del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perché ha partecipato intimamente al mistero del suo amore." ( cfr. § 24 ).

E aggiunge che essendo stata Maria da sempre scelta quale Arca dell'Alleanza tra Dio e gli uomini, Ella "ha custodito nel suo cuore la divina misericordia in perfetta sintonia con il suo Figlio Gesù".

Ed estremamente consolante è l'affermazione del Papa che, con riguardo alle parole profetiche della Vergine, sopra citate, sull'estendersi della misericordia di generazione in generazione, ci assicura che "anche noi eravamo presenti in quelle parole".

Dobbiamo con riconoscenza ringraziare la Madonna per tale ulteriore e preziosa garanzia che ci dona, nel timore di Dio, in umile e gioiosa accoglienza del suo amore.

Presso la croce Maria è la testimone della misericordia del Crocifisso per tutti noi, e ne è altresì partecipe, perché anche Lei è trafitta nelle membra e nell'anima.

E il colpo di lancia al Figlio che già ha reso lo Spirito, ha la ripercussione acutissima in Lei viva, e perciò nella sua misericordia, perché come Gesù Ella perdona.

È altresì modello di misericordia nell'accogliere noi, uccisori del Figlio, come suoi figli, sottomessa alla parola di Gesù.

La nostra invocazione al Crocifisso trafitto: "Gesù mio, misericordia!",- così frequente nelle immagini - si eleva a Lui attraverso la sua mediazione.

Dice ancora il Papa: "Maria attesta che la misericordia del Figlio di Dio non conosce confini e raggiunge tutti senza escludere nessuno".

Esprimiamo alla nostra Madre misericordiosa i più forti sentimenti di affetto e il fermo proposito di conversione, rifugiandoci sotto il suo manto, e rendiamole un omaggio traendo l'invocazione dallo stralcio di uno dei più sublimi testi poetici, la Divina Commedia di Dante, in cui il sommo poeta pone nelle parole che San Bernardo rivolge alla Vergine, come il finale di un crescendo di eccelse attribuzioni, tra cui appunto si staglia la misericordia, e tale testo è stato inserito come inno liturgico nell'Ufficio della beata Vergine Maria ( cfr. Par. XXXIII, 19-21 ):

"In te misericordia, in te pietate,

in te magnificenza, in te s'aduna

quantunque in creatura è di bontade."

V. M.