Catechismo degli Adulti

Indice

Si compiono le attese

Cat. Chiesa Cat. 709-720; 763-764

112 Una aspirazione diffusa

Gesù non ha bisogno di spiegare a lungo in che cosa consista il regno di Dio che va annunciando: nel suo ambiente questa idea era già, per dir così, nell'aria, come fa intuire l'evangelista Luca con sobrie annotazioni: "il popolo era in attesa" ( Lc 3,15 ); "credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro" ( Lc 19,11 ).

Tale aspettativa era maturata in Israele durante una secolare esperienza storica, a partire dall'esodo.

113 La regalità di Dio nell'Antico Testamento

Come un re vittorioso, Dio liberò e fece uscire dall'Egitto il popolo ebraico; ( Es 15,18 ) gli fece dono della sua alleanza e della sua legge; gli procurò il possesso di una terra fertile, dove scorreva latte e miele.

Il suo disegno era quello di costituire una comunità, governata dalla sua legge e depositaria delle sue promesse, dove fosse riconosciuta la sua sovranità: "Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me.

Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa" ( Es 19,4-6 ).

114 Israele vide nell'esodo dall'Egitto il fondamento e il simbolo di tutte le salvezze successive.

Di generazione in generazione imparò a riconoscere la presenza di Dio nella propria storia e ad acclamarla nella liturgia con il grido gioioso: "Il Signore regna!" ( Sal 96,10; Sal 47,1; Sal 93,1; Sal 97,1; Sal 98,1; Sal 99,1; Sal 145,1; Sal 146,1 ).

Coltivò la speranza che in futuro la gloria del Signore avrebbe attirato verso Gerusalemme l'attenzione dei popoli e avrebbe diffuso la pace sulla terra. ( Is 2,2-5 )

Arrivò invece un'altra sciagura nazionale, l'esilio a Babilonia, amaro frutto di una serie interminabile di ribellioni contro Dio e di ingiustizie contro il prossimo.

Nell'ora della desolazione si levò la voce del profeta Ezechiele a confortare e incoraggiare: il Signore manifesterà ancora la santità e la potenza del suo nome; guiderà Israele personalmente e per mezzo di un nuovo David; lo radunerà, lo purificherà, gli darà il suo Spirito, perché possa osservare i comandamenti, lo risusciterà a nuova vita. ( Ez 34,11-27; Ez 36,22-28; Ez 37,1-14 )

Mentre l'esilio si protraeva, un altro grande profeta, che noi oggi siamo soliti chiamare il "secondo Isaia", portò finalmente una buona notizia, un vangelo: Dio interverrà presto, come ai giorni dell'esodo, per liberare e risanare il suo popolo; si metterà alla sua testa come un re e lo ricondurrà attraverso il deserto fino a Gerusalemme. ( Is 35; Is 40,1-3.9-10; Is 52,7-10 )

Ci fu il ritorno; ma il successo fu mediocre e provvisorio.

Sopraggiunsero altre invasioni, altre amarezze e sventure.

Tuttavia le delusioni, anziché far appassire la speranza dei credenti, la resero più audace: Dio verrà definitivamente a liberare i poveri e gli oppressi, a portare giustizia e pace; "Il Signore sarà re di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e soltanto il suo nome" ( Zc 14,9 ); farà brillare la sua luce in Gerusalemme davanti a tutti i popoli; ( Is 60,1-22; Is 61,1-11 ) stabilirà il suo regno per sempre, affidandolo a un personaggio misterioso, "simile ad un figlio di uomo", e "al popolo dei santi dell'Altissimo" ( Dn 7,13.27 ).

115 L'ambiente contemporaneo

I contemporanei di Gesù ogni giorno levavano al Signore l'appassionata invocazione: "Sii presto re sopra di noi".1

Tutti i gruppi e i movimenti religiosi del tempo, eccettuati forse i sadducei, si aspettavano a breve scadenza qualcosa di grande da parte di Dio a vantaggio di Israele.

Ognuno poi si raffigurava a modo suo quello che Dio avrebbe fatto:

i farisei e gli esseni pensavano a un trionfo della legge mosaica e si preparavano con l'osservanza scrupolosa e l'ascesi personale;

gli zeloti e gran parte della gente comune miravano a una restaurazione politica contro il dominio di Roma;

i circoli apocalittici erano protesi verso un rivolgimento di dimensioni cosmiche con cieli nuovi e terra nuova.

Cat. Chiesa Cat. 523

116 Il ministero di Giovanni Battista

Tra le tante voci si distingueva, per il tono austero e minaccioso, quella di Giovanni Battista.

Proclamava come imminente l'intervento decisivo di Dio nella storia di Israele; intimava di prepararsi ad accoglierlo con una pronta e seria conversione: "La scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco" ( Lc 3,9 ).

Quelli che si recavano da lui e si riconoscevano peccatori, li battezzava nel fiume Giordano.

A tutti dava la testimonianza di una vita ascetica, di digiuno e di preghiera, insieme con i suoi discepoli.
( Mc 2,18; Lc 11,1 )

117La posizione di Gesù

Gesù si inserisce nel suo ambiente, inquieto e pieno di aspettative, con continuità e originalità.

Il suo passaggio desta nella gente interesse, stupore, entusiasmo; a volte perfino un misterioso timore.
( Mt 7,28; Mt 8,27; Mt 9,8.33; Mc 1,22-27; Mc 2,12; Mc 4,41; Mc 5,42; Lc 4,36; Lc 8,37 )

Provoca in molti diffidenza, delusione, rifiuto e ostilità. Non lascia però indifferente nessuno.

Il suo annuncio è che il regno di Dio non è più solo da attendere nel futuro; è in arrivo, anzi in qualche modo è già presente.

Viene in modo assai concreto, a risanare tutti i rapporti dell'uomo: con Dio, con se stesso, con gli altri e con le cose. ( Mt 11,2-6; Mt 14,14-21 )

Vuole attuare una pace perfetta, che abbraccia tutto e tutti.

Al suo confronto l'esodo dall'Egitto e il ritorno da Babilonia erano solo pallidi presagi.

Tuttavia il Regno non comporta né il trionfo della legge mosaica, né la rivoluzione nazionale, né gli sconvolgimenti cosmici.

Bisogna credere innanzitutto all'amore di Dio Padre, che si manifesta attraverso Gesù, e convertirsi dal peccato, che è la radice di tutti i mali. ( Mt 6,33 )

Cat. Chiesa Cat. 524

118 Tempo di Avvento

È sempre attuale, anche per noi oggi, la necessità di prepararsi ad accogliere il Regno, educando desideri e domande.

Ogni anno, in particolare, la liturgia dell'Avvento ripropone l'attesa dell'Antico Testamento, culminante in Giovanni Battista, e ci offre la grazia che dispone all'incontro con Dio.

119 Allo scopo di preparare la venuta del suo regno nel mondo, Dio ha riunito e ha educato pazientemente, con un cammino di secoli, un popolo, che potesse accoglierlo e manifestarlo a tutte le genti: il popolo di Israele.

L'incontro con Dio rimane comunque carico di novità e di sorpresa.

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1 Preghiera delle diciotto benedizioni, 11