Convegno ecclesiale di Verona

Indice

Verso il convegno ecclesiale di Verona

"Nella sua grande misericordia Dio ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva" ( 1 Pt 1,3 )

Nel cammino della Chiesa

1 Cristo è Risorto. Questa è la fede della Chiesa.

Questa è la speranza che illumina e sostiene la vita e la testimonianza dei cristiani.

In questo inizio di millennio, carico di sfide e di possibilità, il Signore Risorto chiama i cristiani a essere suoi testimoni credibili, mediante una vita rigenerata dallo Spirito e capace di porre i segni di un'umanità e di un mondo rinnovati.

La prima lettera di Pietro, un documento di rara bellezza e di grande efficacia comunicativa, orienterà i passi della Chiesa italiana, perché si lasci trasformare dalla misericordia di Dio, "per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce" ( 1 Pt 1,4 ).

Mentre celebra i quarant'anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II, la Chiesa vuole riprenderne gli intenti e lo slancio per annunciare il vangelo della speranza.

La "speranza viva" affonda le radici nella fede e rafforza lo slancio della carità.

In essa s'incontrano il Risorto e gli uomini, la sua vita e il loro desiderio.

In questo orizzonte si colloca il IV Convegno Ecclesiale Nazionale, che si terrà a Verona dal 16 al 20 ottobre 2006.

Inserendosi nel cammino pastorale di questo decennio, dedicato alla comunicazione della fede in un contesto storico segnato da profondi mutamenti, il Convegno vuole porre al centro dell'attenzione delle nostre comunità cristiane la virtù teologale della speranza.

Si è, infatti, consapevoli che "non è cosa facile, oggi, la speranza.

Non ci aiuta il suo progressivo ridimensionamento: è offuscato se non addirittura scomparso nella nostra cultura l'orizzonte escatologico, l'idea che la storia abbia una direzione, che sia incamminata verso una pienezza che va al di là di essa".1

Obiettivo, pertanto, del Convegno Ecclesiale è chiamare i cattolici italiani a testimoniare, con uno stile credibile di vita, Cristo Risorto come la novità capace di rispondere alle attese e alle speranze più profonde degli uomini d'oggi.

Domande acute sorgono dai mutati scenari sociali e culturali in Italia, in Europa e nel mondo, e ancor più dalle profonde trasformazioni riguardanti la condizione e la realtà stessa dell'uomo.

Nel tramonto di un'epoca segnata da forti conflittualità ideologiche, emerge un quadro culturale e antropologico inedito, segnato da forti ambivalenze e da un'esperienza frammentata e dispersa.

Nulla appare veramente stabile, solido, definitivo.

Privi di radici, rischiamo di smarrire anche il futuro.

Il dominante "sentimento di fluidità" è causa di disorientamento, incertezza, stanchezza e talvolta persino di smarrimento e disperazione.

In questo contesto i cristiani, "stranieri e pellegrini" nel tempo ( 1 Pt 2,11 ), sanno di poter essere rigenerati continuamente dalla speranza, perché le tristezze e le angosce del tempo sono "gettate" nelle mani del "Dio di ogni grazia" ( 1 Pt 5,7.10 ).

Essi accolgono pertanto con gioia l'invito evangelico, rinnovato dalla lettera apostolica Novo millennio ineunte, a "prendere il largo" ( Lc 5,4).

Dobbiamo essere riconoscenti al Santo Padre Giovanni Paolo II che ha ravvivato in molti modi la coscienza cristiana e il suo traguardo di santità, aiutandoci pure a scoprire i santi che sono in mezzo a noi, anche oggi, in ogni condizione e stato di vita: coloro cioè che hanno "mantenuto e perfezionato" la santità ricevuta nel Battesimo,2 vivendo in fedeltà a Dio e all'uomo.

Perciò la Chiesa italiana a Verona per prima cosa dirà grazie allo Spirito per i doni che si sono resi visibili nella vicenda di queste sorelle e fratelli.

L'orizzonte della santità segna il cammino nella speranza proposto dai Vescovi italiani con gli Orientamenti pastorali per questo decennio Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia ( 2001 ) e nelle successive note L'iniziazione cristiana 3.

Itinerari per il risveglio della fede cristiana ( 2003 ) e Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia ( 2004 ).

Tale prospettiva ci permette oggi di comprendere meglio come i precedenti Convegni Ecclesiali nazionali di Roma ( 1976 ), Loreto ( 1985 ) e Palermo ( 1995 ) siano stati tre tappe importanti della comune ricezione del messaggio di rinnovamento venuto dal Concilio e abbiano preparato la Chiesa italiana alla testimonianza della vita cristiana nel nuovo secolo.

La scelta di meditare i temi della speranza e della testimonianza alla luce sempre viva del Cristo Risorto è la logica conseguenza di tale cammino: nel 2006, a Verona, i lavori del Convegno Ecclesiale saranno ispirati e guidati dal nostro essere testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo.

È un dono singolare che il tempo che ci conduce al Convegno Ecclesiale sia dedicato all'Eucaristia.

Senza l'Eucaristia nel giorno del Signore i cristiani non possono esistere né vivere.

Invocando, con Giovanni Paolo II, Mane nobiscum Domine ( "Resta con noi perché si fa sera" - Lc 24,29 ), i credenti avanzano con gioia e determinazione nel loro cammino di donne e uomini della speranza.

Sarà un tempo di contemplazione e di riflessione, per lasciarci generare dalla fede nel corpo e nel sangue del Crocifisso Risorto.

Questa traccia di riflessione viene offerta per favorire la comune riflessione.

Si sviluppa attorno a quattro domande, che declinano gli elementi indicati nel titolo del Convegno Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo:

- Come Gesù Risorto rigenera la vita nella speranza?

- Come la fede in Gesù Cristo, Crocifisso e Risorto, ci rende testimoni di speranza?

- Come essere uomini e donne che testimoniano nella storia la speranza?

- Come la speranza aiuta a comprendere e vivere le situazioni che maggiormente interpellano l'esistenza contemporanea?

Queste domande articolano il tema del Convegno in quattro momenti:

il primo momento porta nel cuore pulsante della testimonianza, alla sorgente viva e inesauribile della speranza, l'incontro con il Risorto;

il secondo mette a fuoco il fondamento, la radice del testimone cristiano;

il terzo narra la testimonianza del cristiano nella comunità ecclesiale e nel mondo, mostrando come la speranza cristiana si fa vita;

il quarto prospetta l'esercizio della testimonianza come discernimento e come ricerca di presenza significativa dei cristiani laici che sanno mettere a fuoco le situazioni oggi più rilevanti per la vita delle persone.

Indice

1 Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 2
2 Lumen Gentium 40