Io ho scelto voi

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In gruppo per imparare a crescere

Se talora i cambiamenti che si devono affrontare creano timori, c'è qualcosa che invece si cerca con grande desiderio: gli amici.

Non si può vivere da soli, tanto meno a questa età.

Basta una piazzetta, i quattro gradini di una chiesa, l'entrata di un bar, l'angolo di una strada per crearsi un mondo.

Dopo una giornata di studio o al ritorno dal lavoro, la compagnia riconcilia con se stessi, anche se troppe volte punta al ribasso e non dà tutte le risposte che si cercano.

E già però qualcosa che obbliga a confrontarsi con gli altri.

J. Vivarelli, Conforto

Ci sono altre occasioni in cui si passa il tempo e si cresce con gli amici: la scuola, il lavoro, la squadra sportiva che si è riusciti a mettere assieme.

Ma ci può essere anche un gruppo in cui si va per confrontarsi, per crescere e non solo per farsi dar ragione; un gruppo in cui gli amici non si scelgono perché sono legati da particolari modi di pensare o di vestire o di vivere, ma sono cercati perché ritenuti importanti per esprimere voglia di donare e di accogliere.

In esso è possibile condividere esperienze, problemi, desiderio di essere utili, capacità di scavare nei fatti che accadono.

Si può stare ore e ore a guardarsi, a far passare il tempo, a non saper che cosa dire, a livellarsi tutti al minimo; ma si può anche stare assieme per maturare la propria identità, sviluppare le proprie capacità, aiutarsi a ricercare e a progettare.

In certe compagnie spesso si è costretti ad assumere il ruolo che gli altri impongono o che serve al momento; ma c'è anche la possibilità di costruire un gruppo, di entrare a far parte di una associazione, in cui mettere al servizio degli altri i propri doni.

Le domande profonde di vita, che talora colpiscono all'improvviso e che lasciano perplessi, hanno bisogno di un luogo per crescere, per diventare chiare e per trovare delle risposte soddisfacenti: un gruppo, in cui ci si sente ascoltati e valutati per quello che si è e non per le abilità che si possiedono.

G. Marcks, Due donne

È una partenza da non più rimandare.

La famiglia è necessaria, ma occorre allargare gli orizzonti; una piazza piena di gente è piacevole, ma appiattisce; una Chiesa per sentirsi in comunione con tutti è un punto di arrivo, ma serve qualche passo calibrato per viverla in pienezza: il gruppo, appunto, che non è una classe qualsiasi o una compagnia generica, ma uno strumento di crescita importante, accanto alla famiglia e alla parrocchia.

- Hai qualche amico con cui passi volentieri il tuo tempo libero?

- Hai una compagnia in cui ti trovi bene? In quale luogo vai a "piantare la tenda"?

- Cerchi anche un gruppo per crescere?

- Nella tua comunità parrocchiale c'è un gruppo di amici così?

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