Venite e vedrete

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Per camminare nella fede

Le domande della vita

La vita di ciascun uomo e la storia dell'umanità sono attraversate da interrogativi profondi, che toccano il significato stesso dell'esistenza personale e sociale.

La fede in Gesù Cristo; morto e risorto per noi, dà una risposta alle tante ricerche umane.

Se costruiamo su di lui la nostra vita, nell'ascolto e nella pratica della sua parola, siamo come una casa fondata sulla roccia, solida contro l'imperversare delle intemperie, lo straripamento dei fiumi e la violenza dei venti ( Mt 7,24-27 ).

- Quali esperienze hanno modificato il tuo stile di vita?

- Quali esigenze di cambiamento avverti oggi?

- Come la fede può favorire la scoperta e la crescita dei valori fondamentali della vita?

- Confrontandoti con la prima Chiesa di Gerusalemme, Antiochia e Corinto, in quali modelli di comunione ecclesiale maggiormente ti riconosci?

- Quali sono i compiti richiesti ai cristiani, per favorire oggi una cultura di vita, di accoglienza e di amore reciproco?

- Nella tua comunità cristiana quale ruolo di servizio e di comunione sei chiamato ad assumere e a svolgere?

L'ascolto della Parola

"Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.

Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti …

Vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità …

Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore". ( Ef 4,4-6.15-16; Ef 5,1-2 )

La voce della Chiesa

"La carità ci congiunge intimamente a Dio, "la carità copre una moltitudine di peccati" ( 1 Pt 4,8 ), la carità tutto sopporta, tutto prende in santa pace.

Nulla di volgare nella carità, nulla di superbo.

La carità non suscita scismi, la carità opera tutto nella concordia.

Nella carità tutti gli eletti di Dio sono perfetti, mentre senza la carità niente è gradito a Dio.

Con la carità Dio ci ha attirati a sé.

Per la carità che ebbe verso di noi, il Signore nostro Gesù Cristo, secondo il divino volere, ha versato per noi il suo sangue e ha dato la sua carne per la nostra carne, la sua vita per la nostra vita.

Vedete, o carissimi, quanto è grande e meravigliosa la carità e come non si possa esprimere adeguatamente la sua perfezione.

Chi è meritevole di trovarsi in essa, se non coloro che Dio ha voluto rendere degni?

Preghiamo dunque e chiediamo dalla sua misericordia di essere trovati nella carità, liberi da ogni spirito di parte, irreprensibili". ( San Clemente di Roma, Lettera ai Corinzi, XLIX, 5-6; L, 1-2 )

Il dialogo della preghiera

"Signore che governi tutto, Padre di Gesù Cristo, principe eterno e liberatore degli schiavi, fa' che non esista più niente di vecchio in noi che siamo stati cambiati e ci siamo volti a te nella verità; tu che vuoi da noi un'anima pura e ci hai chiamati a una seconda nascita, nel tuo grande amore, imprimi in noi l'immagine viva del tuo unico Figlio.

Rendi forte la nostra fede, perché niente possa separarci da te; e siamo sempre uniti al tuo Verbo, nel quale è gloria e potenza a te e allo Spirito ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen". ( Tradizione Apostolica )

L'incontro con i testimoni

Caterina da Siena

In un tempo in coi la donna era di norma relegata nell'ambito familiare, Caterina da Siena ( 1347-1380 ) svolse ruoli da protagonista.

Intervenne ovunque per pacificare famiglie, città e governi in lotta tra loro; per la riforma e la difesa della Chiesa; per il ritorno del papa da Avignone a Roma; per promuovere una nuova crociata; per la fine dello scisma.

Non era mai accaduto che una donna illetterata; di umile origine e laica ( apparteneva al Terz'Ordine di S. Domenico, le "Mantellate" ) potesse tanto influire su vicende di guerre e di pace, su papi e sovrani, su cardinali e capitani di ventura; su religiosi e laici e perfino su condannati a morte e prostitute.

La lettura dei suoi scritti - il "Dialogo", le 381 "Lettere" e le 26 "Orazioni" - cattura tanto l'attenzione che difficilmente si possono dimenticare.

Alcune delle sue pagine, scritte in pittoresco stile senese, sono tra le più belle della letteratura del Trecento.

Il 4 ottobre 1970 fa proclamata da Paolo VI dottore della Chiesa.

"Io Catarina, serva e schiava dei servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo ( … ) acciocché per voi e per gli altri servi di Dio sia sovvenuto alla dolce Sposa sua.

La quale vediamo posta in tanta amaritudine, che da ogni lato è percossa da molti venti contrari; e singolarmente la vedete percossa dagli iniqui uomini amatori di loro medesimi col pericoloso e malvagio vento dell'eresia e scisma che ha a contaminare la fede nostra.

( … ) Traete fuore il capo e uscite a campo a combattere realmente per la verità.

( … ) Venite, venite, e non tardate aspettando il tempo, ché il tempo non aspetta noi". ( Lettera 327, a frate Andrea da Lucca, a frate Baldo e a frate Lando, servi di Dio in Spoleto, essendo richiesti dal santo padre )

La professione della fede

"Maestro che cosa devo fare?" "Rimanete in me e io in voi.

Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me" ( Gv 15,4 ).

"Cristo, unico mediatore, ha costituito sulla terra la sua Chiesa santa, comunità di fede, di speranza e di carità, come un organismo visibile; la sostenta incessantemente, e per essa diffonde su tutti la verità e la grazia" ( Lumen gentium, 8 ).

- Il Padre "ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce: È lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati" ( Col 1,12-14 ).

- Il cristiano, uomo nuovo, riceve il dono della vita, che ha le caratteristiche del Regno annunciato da Gesù: una vita nell'amore, nella giustizia e nella pace.

- La novità è caratteristica della comunità dei cristiani, che nella Chiesa vivono l'adesione di fede al Signore Gesù e la esprimono nella varietà di doni, per il comune servizio all'uomo e per l'edificazione del Regno.

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