Venite e vedrete

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Introduzione

Vera per ogni età, l'esclamazione biblica: "Non è bene che l'uomo sia solo" lo è particolarmente per l'età giovanile.

Ci si scopre capaci di rapporti profondi, ai quali si vuol dare futuro.

Cresce l'esigenza di autonomia dalla protezione familiare, il bisogno di mettersi alla prova e costruire qualcosa di proprio.

Si afferma soprattutto il desiderio di amare, di spendersi; la ricerca di qualcuno a cui dedicare il proprio tempo, la propria vita.

L'esperienza dell'amore, che riempie di significato e di calore le nostre giornate, va protetta e fatta maturare.

L'amore di questa stagione della vita è come un torrente estivo, che vogliamo incanalare perché la sua forza non vada dispersa e le sue acque giungano a meta. Per far questo occorre scoprire che la sorgente dell'amore è Dio stesso, e che egli è anche la meta a cui rimanda ogni nostra esperienza d'amore.

Qualcuno si sentirà sospinto a rivolgere direttamente a Dio e alla sua Chiesa l'amore di cui si sente capace.

Altri si sentiranno chiamati a dedicare un amore fedele alla persona di cui ci si scopre innamorati, chiedendo che Dio ne faccia sacramento, trasparenza dell'amore che lui stesso nutre verso tutti.

Siamo come l'artista davanti alla creta: tocca al nostro genio, alla nostra intelligenza e volontà ricavarne una personalissima opera d'arte.

Siamo responsabili dei comportamenti che mettiamo o non mettiamo in pratica per far maturare e plasmare questo amore, perché cresca vivificando e non mortificando.

L'amore si manifesta e cresce mediante le parole, i gesti, il linguaggio ricco e complesso dell'affettività e della sessualità.

È un linguaggio da apprendere, perché le nostre parole e i nostri gesti esprimano genuinamente amore.

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