Quale bellezza salverà il mondo?

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Consegna

Ecco ora il testo dell'omelia pronunciata durante il pontificale dell'8 settembre 1999

Carissimi, consegnandovi la Lettera Pastorale dell'Arcivescovo desidero salutare ufficialmente tutti voi dopo il periodo delle ferie estive e all'inizio del nuovo anno (…).

Nel mio cuore ci sono dei propositi per vivere il nuovo anno, e credo che ci siano anche nel vostro: prego il Signore che ci faccia incontrare sempre sulle vie della pace e della comprensione reciproca per svolgere bene il servizio che ci ha affidato.

L'Arcivescovo ha espresso ai Decani qualche osservazione su quale uso della lettera si attende: ritengo che possa valere anche per noi.

Quale uso della lettera mi attendo?

Vi sarete accorti che il cammino da me percorso per elaborarla e scriverla è stato faticoso, e però ho cercato di tenere sempre al centro il mistero da contemplare.

È il cammino che ciascuno è invitato a ripetere, pur se non è facile può essere abbastanza configurato nelle sue tappe attraverso la schematicità della presentazione dell'icona.

Non è dunque una lettera di indicazioni pratiche, ma una lettera da contemplare.

Mi attendo che sia utile per la lettura personale e la meditazione.

In questo senso potrà aiutare a mettere insieme i diversi elementi sparsi nell'anno del Giubileo di fronte al mistero fondamentale della Trinità rivelata in Gesù Cristo e nel mistero pasquale.

Potrebbe essere utilizzata anche per ritiri ai Consigli pastorali e servire da riferimento per Esercizi spirituali e per la predicazione.

Ancora potrebbe servire per le catechesi della prossima Quaresima.

È quindi una lettera da sorbire pacatamente, da centellinare quasi a poco a poco, perché molto densa.

Vorrei terminare richiamando alcune parole pronunciate dal grande scrittore russo Solgenilsin in un recente discorso tenuto a Stoccolma: "Il mondo moderno, essendosela presa contro il grande albero dell'essere, ha spezzato il ramo del vero e il ramo della bontà.

Solo rimane il ramo della bellezza, ed è questo ramo che ora dovrà assumere tutta la forza della linfa e del tronco".

È un tentativo di interpretare la crisi del nostro tempo, dicendo che là dove verità e giustizia non sembrano più reggere, forse l'appello della bellezza può aiutare a ripensare questo insieme di verità, bontà e giustizia che appartiene appunto alla pienezza del mistero trascendente rivelato.

L'augurio è che la lettera pastorale aiuti a compiere tale cammino e l'affido con fiducia alla vostra riflessione.

+ Card. Carlo Maria Martini

La trasfigurazione di Gesù - Mt 17,1-8; Mc 9,2-8; Lc 9,28-36

Mt 17,1 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.

Mt 17,2 E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.

Mc 9,2 Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro

Mc 9,3 e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.

Lc 9,28 Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.

Lc 9,29 E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.

Mt 17,3 Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.

Mc 9,4 E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.

Lc 9,30 Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia,

Lc 9,31 apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.

Lc 9,32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

Mt 17,4 Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: "Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia".

Mc 9,5 Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!".

Mc 9,6 Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento.

Lc 9,33 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli non sapeva quel che diceva.

Mt 17,5 Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo".

Mt 17,6 All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.

Mt 17,7 Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: "Alzatevi e non temete".

Mc 9,7 Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: "Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!".

Lc 9,34 Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura.

Lc 9,35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo".

Mt 17,8 Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.

Mc 9,8 E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.

Lc 9,36 Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.


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