Responsabilità dei cristiani di fronte all'Europa

Indice

La presente dichiarazione è stata concordata dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa, nella riunione del 29 novembre - 1" dicembre 1977, in vista della celebrazione, nel 1980, del 15" centenario della nascita di S. Benedetto.

Il documento è stato reso pubblico il 28 settembre 1980 nella chiesa superiore del Monastero del Sacro Speco di Subiaco, alla presenza del Santo Padre, in occasione del pellegrinaggio dei rappresentanti delle Conferenze Episcopali d'Europa.

1. - L'umanità è alle soglie del terzo millennio dell'era cristiana; il futuro non sembra presentarsi tra i più tranquilli e molti nostri contemporanei vivono nell'insicurezza e nell'inquietudine.

Questa situazione sollecita tutti noi, vescovi d'Europa, a ricordare le responsabilità dei cristiani di fronte all'oggi e al domani.

2. - Pubblichiamo questa dichiarazione, in occasione di un pellegrinaggio di vescovi europei a Subiaco per celebrare il quindicesimo centenario della nascita di San Benedetto, dopo aver celebrato, lo scorso anno, il sedicesimo anniversario della morte di San Basilio.

Come Basilio, Benedetto ha profondamente inciso sulla nostra cultura.

San Benedetto, in particolare, testimoniando il Vangelo di Cristo con la sua vita e la sua parola, ha contribuito personalmente e mediante il grande numero di monasteri, a lui ispirati nei secoli successivi, a rendere l'Europa sempre più la « patria » di un'autentica crescita umana.

Per questo motivo Paolo VI ha proclamato Benedetto da Norcia Patrono dell'Europa.

3. - Uniti dalla medesima fede in Gesù Cristo, indirizziamo questo messaggio di speranza agli uomini del nostro tempo e specialmente a coloro con i quali condividiamo lo stesso destino in Europa.

Siamo convinti, infatti, che il Vangelo dà senso alla vita ed è sorgente di felicità in ogni evento storico e nella vita di ogni singolo uomo e della società.

È il Vangelo che alimenta la nostra speranza.

In unione col successore di Pietro, formando con tutti i cattolici un'unica comunità ecclesiale, ci sforziamo di vivere quel Vangelo che trascende ogni frontiera.

4. - Sappiamo che molti hanno contribuito in passato e lavorano ancor oggi per realizzare, a livello personale e sociale, maggiore libertà, giustizia e pace.

Tra questi, innumerevoli sono i cristiani che si sono impegnati per lo stesso ideale; e la Chiesa cattolica, attraverso la voce degli ultimi Pontefici, ha sostenuto i loro sforzi.

Con lo stesso spirito, noi, Vescovi responsabili delle Chiese locali, vogliamo offrire il nostro contributo all'Europa di oggi e di domani.

Nella presente circostanza, una dichiarazione comune riveste un particolare significato.

5. - Insieme con molti nostri contemporanei, costatiamo in Europa singolari valori e speranze, ma anche difficoltà e problemi.

Per citare solo alcuni aspetti, vorremmo sottolineare l'intensificarsi di incontri e di scambi di ogni genere, che favoriscono

una migliore comprensione fra gli uomini,

una concreta solidarietà che si esprime in tante occasioni,

una più viva coscienza dei diritti dell'uomo, della donna e del fanciullo,

la ricerca del senso della vita, specialmente tra i giovani,

la diffusa aspirazione alla giustizia e alla pace, alla liberazione da ogni forma di oppressione,

una volontà di riconciliazione fra popoli che, per lungo tempo, si sono combattuti.

Ma, nello stesso tempo, non possiamo passare sotto silenzio le nuove forme di povertà che coinvolgono un gran numero di persone,

l'insicurezza dei disoccupati,

dei lavoratori emigrati e dei rifugiati,

il diffuso disprezzo della vita umana e dei diritti dell'uomo,

la crisi energetica ed economica

lo scontro frontale tra sistemi sociali e ideologici,

il frequente ricorso alla violenza,

la corsa agli armamenti,

la paura della guerra …

Situazioni, queste, che generano in molti sfiducia, disperazione e rivolta.

6. - Non abbiamo, certamente, né soluzioni prefabbricate né mezzi tecnici da proporre.

La nostra missione si colloca specificatamente sul piano dell'evangelizzazione.

Crediamo, perciò, che il Vangelo è, e sarà sempre, una luce per l'uomo e per tutta l'umanità, e abbiamo la convinzione che, testimoniando la nostra fede in Gesù Cristo, lavoriamo non solo per la dignità dell'uomo, ma anche per la giustizia e per la pace.

  Indice