Evangelizzazione e cultura della vita umana

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Introduzione

1. - Ogni vita umana è sempre uno splendido dono di Dio e un diritto sacro e inviolabile di tutti gli uomini.

La Chiesa lo crede fermamente.

« Contro il pessimismo e l'egoismo, che oscurano il mondo, sta dalla parte della vita: e in ciascuna vita umana sa scoprire lo splendore di quel si, di quell'amen che è Cristo stesso ».1

In virtù di questa fede essa si fa serva degli uomini, perché riconoscano nella vita di tutti e di ciascuno il riflesso del volto di Dio.

Nascono da qui l'amore, la sollecitudine e il servizio della Chiesa per ogni vita umana, soprattutto se debole e sofferente.

Così facendo essa è solidale con tutti coloro che guardano alla vita umana come ad uno dei beni fondamentali, per la cui tutela e promozione esiste la stessa società civile.

2. - Molteplici sono le espressioni dell'attenzione e della cura della Chiesa per la vita dell'uomo.

Non possono essere dimenticati, in questa prospettiva, i diversi servizi di assistenza e di carità che le comunità cristiane hanno saputo realizzare e rinnovare di fronte ai bisogni più urgenti degli uomini e in presenza di autentici attentati alla loro vita.

Come pure è da ricordarsi la multiforme opera di animazione e di interventi sociali e politici che i laici cristiani hanno cercato di attuare nella loro responsabilità e ispirandosi al Vangelo.

Espressione specifica di tale cura sono, inoltre, i numerosi interventi del Magistero: come già prima e durante il Concilio Vaticano II, così nel periodo successivo, il Magistero non si è mai stancato di proclamare « il Vangelo della vita », con tutte le sue implicazioni di ordine morale?2

Soprattutto quando la vita dell'uomo conosceva nuove e inaccettabili minacce, la voce del Papa e dei Vescovi si è alzata in difesa di ogni uomo e della sua esistenza.

In particolare vogliamo qui ricordare la parola che poco più di vent'anni fa, il 25 luglio 1968, Paolo VI pronunciava con l'enciclica Humanae vitae, di fronte alle nuove minacce rivolte alla vita dell'uomo intaccando e falsificando il significato più profondo dello stesso atto procreativo.

Questa parola, spesso criticata e derisa, ci si presenta oggi con sempre maggiore evidenza come autentico servizio per ogni uomo e per l'intera società.

Come pure, a dieci anni di distanza, intendiamo richiamare quanto dicevamo nell'Istruzione Comunità cristiana e accoglienza della vita umana nascente, 8 dicembre 1978.

Di fronte al grave problema dell'aborto, che ancora oggi torna a riproporsi con tutta la sua drammaticità, e di fronte alla legge che lo ha legalizzato in Italia, la Chiesa non poteva rimanere indifferente e, oggi come allora, non può non proclamare il carattere sacro e inviolabile della vita dell'uomo fin dall'istante del concepimento.

3. - Negli anni che ci separano dai documenti appena ricordati, si sono venute creando nuove situazioni.

Esse presentano aspetti inediti, che aprono a grandi speranze, ma che insieme pongono seri e talvolta drammatici interrogativi circa il senso della vita dell'uomo, il suo rispetto, la sua difesa, la sua promozione.

Avvertiamo, perciò, la necessità e l'urgenza di una rinnovata strategia pastorale destinata alla costruzione di una più vera cultura della vita, nel quadro di una "nuova evangelizzazione" che riservi ampio spazio alla proclamazione del diritto alla vita e all'impegno di assumere tutti, nella società e nella Chiesa, le proprie responsabilità.3

In questa linea si è sviluppata nei mesi scorsi la "Conferenza nazionale per la cultura della vita", che ha avuto il suo momento più significativo nel Convegno nazionale "A servizio della vita umana" ( 13-16 aprile 1989 ).

Da quei lavori e dall'incontro conclusivo con il Santo Padre abbiamo ricevuto incoraggiamento e indicazioni per continuare con fiducia il lavoro pastorale e sociale a favore della vita.

Facendo tesoro di tali indicazioni e anche dei numerosi e qualificati apporti emersi lungo il cammino di questi mesi, a conclusione della citata "Conferenza", ci rivolgiamo innanzitutto ai credenti, nella speranza che la nostra voce giunga anche a coloro che, pur non condividendo la nostra fede, sono sensibili e interessati al valore della vita.

Attraverso un attento discernimento

della situazione sociale e delle linee culturali e antropologiche ivi implicate ( parte prima ),

ci proponiamo di indicare i valori fondamentali e le esigenze più attuali intorno alla vita umana ( parte seconda )

e di offrire indicazioni di impegno e di servizio, affidandole alla comunità ecclesiale e a quella civile ( parte terza ).

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1 Giovanni Paolo II, Es. apostolica Familiaris consortio, n. 30.
2 Si ricordano gli atti principali del Magistero, dopo il Concilio, sui temi oggetto di questo documento pastorale:
Paolo VI, Lettera enciclica Humanae vitae, 25 luglio 1968;
Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 22 novembre 1981;
Congr. Dottrina Fede, Dichiarazione sull'aborto procurato, 18 novembre 1974;
Dichiarazione sull'eutanasia, 5 maggio 1980;
Il rispetto della vita umana nascente e la dignità della procreazione, 22 febbraio 1987;
cfr C.E.I., Cons. Permanente Il diritto a nascere, 11 gennaio 1972;
Aborto e legge di aborto, 6 febbraio 1975;
Evangelizzazione e promozione umana, 1 maggio 1977;
Comunità cristiana e accoglienza della vita umana nascente, 8 dicembre 1978.
3 Cfr Giovanni Paolo II, Discorso all'Assemblea conclusiva del
Convegno nazionale A servizio della vita umana, nn. 5-6, 16 aprile 1989;
Es. apostolica, Christifideles laici, n. 38.