Sarete miei testimoni

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Celebriamo il nostro cammino di fede

Tutti siamo chiamati a manifestare il vero volto della Chiesa, a condividerne la missione.

Non siamo mai soli: lo Spirito del Signore è con noi.

Nell'ascolto della Parola, nell'Eucaristia e nella carità, in un cammino di continua conversione, cresciamo nell'unità e nella santità con la grazia dello Spirito, come unico corpo di Cristo.

L'ascolto

Grazie al confronto con la Parola di Dio, riconosciamo i nostri peccati e scopriamo la via del bene.

Camminate dunque nel Signore Gesù Cristo, come l'avete ricevuto, ben radicati e fondati in lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, abbondando nell'azione di grazia.

Deponete anche voi queste cose: ira, passione, malizia, maldicenze e parole oscene dalla vostra bocca.

Rivestitevi, come amati da Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri.

Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.

Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione.

E la pace di Cristo regni nei vostri cuori perché ad essa siate stati chiamati in un solo corpo. ( Col 2,6-3,8.12-17 )

Il dialogo

Facciamo la confessione della nostra vita: non dobbiamo solo ricordarci dei peccati commessi, ma anche individuare le loro radici profonde, per contrapporci poi in modo efficace.

Fatevi imitatori di Dio e camminate nella carità.

Dio è al primo posto nella nostra vita? viviamo secondo la legge dell'amore che Gesù ci ha dato?

Bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri.

Si mente con le parole, ma anche con gli atteggiamenti e con le azioni, quando non rispondono a verità.

Nell'ira, non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira e non date occasione al diavolo.

È male adirarsi, ma è soprattutto male lasciarsi dominare dall'ira.

Siamo pronti a non serbare rancore e a concedere o chiedere perdono?

Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto parole buone che possano aiutare quelli che ascoltano.

Con la parola si può far male e offendere…, con la parola si può aiutare e incoraggiare…

Le nostre parole sono state di aiuto agli altri?

Chi rubava non rubi più, anzi si dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità.

Si ruba non soltanto trafugando le cose degli altri, ma sciupando le cose, rifiutando di restituire le cose prese in prestito, di dare a ciascuno quel che è giusto.

Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dica per le volgarità, cose tutte sconvenienti…

La sessualità è un bene prezioso dato alla persona per amare con responsabilità e per essere amata.

Perché parlarne in modo volgare? Il nostro cuore, i nostri pensieri, i nostri gesti, sono puri?

Chi non rispetta il proprio corpo offende lo Spirito Santo che abita in lui.

Il segno

Pentiti, preghiamo il Signore per essere riconciliati con lui e con il segno della pace manifestiamo il desiderio di essere fratelli di tutti.

C. Con le parole che Gesù ci ha insegnato, invochiamo con fede Dio Padre per ottenere il perdono dei nostri peccati:

T. Padre nostro che sei nei cieli…

Per ricevere l'assoluzione, ci avviciniamo uno alla volta al sacerdote e a lui apriamo sinceramente il nostro cuore, confessando i nostri peccati.

Con il gesto dell'imposizione delle mani e le parole del perdono il sacerdote ci dà la pace del Signore e ci riconcilia con la Chiesa, perché diventiamo insieme portatori di pace nel mondo.

C. Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace.

E io ti assolvo dai tuoi peccati, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

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