Catechismo della Chiesa Cattolica

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V. Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori

2839 Rimetti a noi i nostri debiti …

Abbiamo iniziato a pregare il Padre nostro con una confidenza audace.

Implorando che il suo Nome sia santificato, gli abbiamo chiesto di essere sempre più santificati.

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Ma, sebbene rivestiti della veste battesimale, noi non cessiamo di peccare, di allontanarci da Dio.

Ora, con questa nuova domanda, torniamo a lui, come il figlio prodigo, ( Lc 15,11-32 ) e ci riconosciamo peccatori, davanti a lui, come il pubblicano. ( Lc 18,13 )

La nostra richiesta inizia con una « confessione », con la quale confessiamo ad un tempo la nostra miseria e la sua misericordia.

La nostra speranza è sicura, perché, nel Figlio suo, « abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati »
( Col 1,14; Ef 1,7 ).

Il segno efficace ed indubbio del suo perdono lo troviamo nei sacramenti della sua Chiesa. ( Mt 26,28;
Gv 20,23 )

2840 Ora, ed è cosa tremenda, questo flusso di misericordia non può giungere al nostro cuore finché noi non abbiamo perdonato a chi ci ha offeso.

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L'Amore, come il Corpo di Cristo, è indivisibile: non possiamo amare Dio che non vediamo, se non amiamo il fratello, la sorella che vediamo. ( 1 Gv 4,20 )

Nel rifiuto di perdonare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle, il nostro cuore si chiude e la sua durezza lo rende impermeabile all'amore misericordioso del Padre; nella confessione del nostro peccato, il nostro cuore è aperto alla sua grazia.

2841 Questa domanda è tanto importante che è la sola su cui il Signore torna sviluppandola nel Discorso della montagna. ( Mt 6,14-15; Mt 5,23-24; Mc 11,25 )

All'uomo è impossibile soddisfare questa cruciale esigenza del mistero dell'Alleanza.

Ma « tutto è possibile a Dio ».

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