9 marzo 1969

Noi di Chiesa siamo nel cuore della Quaresima.

Siamo nel periodo che ci prepara alla Pasqua; e la Pasqua è, ogni anno, un avvenimento molto serio,

per ciò che commemora: la morte e la risurrezione di Cristo;

per ciò che realizza: quella redenzione dell'umanità, che arriva, come un'ondata di salvezza, nella nostra ora storica,

per coloro che accettano di rivivere in se stessi la Pasqua del Signore.

E vi è, un po' dappertutto nella Chiesa e nel mondo,

un certo fervore,

un certo risveglio di coscienze,

una certa risonanza di predicazione e di preghiera, e

una più abbondante effusione di grazia vivificante.

È questo sempre un fatto molto importante, per la vita morale, spirituale, cristiana d'ogni singola persona e di tutta la nostra società.

Abbiamo tanto

bisogno di purificarci da tanti peccati che macchiano ed intristiscono i cuori degli uomini,

bisogno di essere perdonati e di perdonare,

bisogno di sperimentare la bontà, la speranza, la pace, la felicità interiore.

Le cose del mondo non vanno troppo bene, in tanti campi, in tante correnti di idee e di attività.

Abbiamo bisogno di celebrare bene la Pasqua di Risurrezione.

Per questo condividiamo la segreta inquietudine, che è nel mondo: la sofferenza degli spiriti volenterosi; e vi invitiamo tutti a profittare di questo « tempo propizio » per ricercare e per ritrovare nel Mistero pasquale la certezza della vita, ch'è quella di Cristo.