Salvator humani generis All'arcivescovo di Riga e ai suoi suffraganei 8 aprile 1374 Lo Speculum Soxonicum ( in tedesco Sachsenspiegel ) di Eike von Repgow, scritto prima in latino ( dopo il 1221 ) è andato perduto e fu tradotto più tardi nella lingua tedesca della Germania inferiore ( tra il 1224 e il 1228 ). È considerato la collezione giuridica più significativa del medioevo tedesco. Esercitò grande influsso soprattutto nella Germania del sud ( "Specchio svevo" ). Tuttavia giacché alcuni dei suoi princìpi erano in contrasto con la dottrina cristiana, Giovanni Klenkok OESA fece pressione sul papa affinché ne disapprovasse 14 articoli. Gregorio XI acconsentì al suo desiderio con questa bolla diretta all'arcivescovo di Riga e ai suoi vescovi suffraganei della Livonia e della Prussia. Nella stessa questione si rivolse anche con la lettera del 15 ott. 1374 ( MaC 23,157-162 ) all'imperatore Carlo IV. Princìpi giuridici erronei contenuti nello "Specchio sassone" A tutti i fedeli cristiani Noi ordiniamo, mediante scritti apostolici, di non fare uso d'ora in avanti di questi scritti o di queste leggi riprovate …: (1) Qualsiasi cosa un uomo abbia fatto contrariamente alla giustizia, per quanto questo sia manifesto, egli potrà liberarsi per mezzo di un suo giuramento, e contro questo non avrà valore nessuna testimonianza. (6) Se qualcuno è stato ucciso in una rapina o in un furto, e a suo favore un parente dell'ucciso si offre per un duello, questo tale per mezzo del duello respinge ogni testimonianza, e allora la morte di quel tale non potrà più essere provata senza duello. (7) Se due persone pronunciano contemporaneamente in giudizio affermazioni contrarie, colui che abbia avuto un seguito maggiore, questi otterrà la sentenza. (8) Chiunque viene chiamato in duello secondo la norma di questo libro, questi non può rifiutare il duello, salvo che colui che così chiama sia nato in condizioni meno buone di colui che è chiamato. (9) Chiunque ha perduto il suo diritto a motivo di un furto o di una rapina, questi, se viene accusato una seconda volta di furto o di rapina, non può liberarsi con un giuramento, e ha invece la scelta del ferro rovente o dell'acqua bollente o del duello. L'ultima parte invero di questo articolo, quella che concede la scelta del ferro rovente ecc., è erronea. (12) L'erede non è tenuto a rispondere del furto o della rapina perpetrata da colui cui succede nell'eredità: questo è erroneo per lo meno nel foro della coscienza. [ Censura: gli scritti siano condannati in quanto ] falsi, temerari, iniqui e ingiusti, e in alcune parti anche eretici e scismatici, risultando contrari ai buoni costumi e pericolosi per le anime. Gregorio XI