Inter praeteritos

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1 Fra le fatiche sostenute e che ancora sosteniamo affinché il prossimo imminente Anno Santo sia celebrato a dovere, ed i fedeli conseguano il frutto spirituale della Santa Indulgenza, non è stata certamente l'ultima quella di vedere e leggere i libri che trattano del Giubileo dell'Anno Santo.

E non sono pochi! Leggendoli, abbiamo osservato che alcuni trattano e risolvono le controversie badando unicamente a quanto hanno scritto i loro predecessori, e risolvendo i punti secondo ciò che loro sembra conveniente, e adatto al loro modo d'intendere, senza affatto badare alle Costituzioni dei Sommi Pontefici, nelle quali s'indice ai fedeli il Giubileo dell'Anno Santo, e nelle quali si trovano inserite alcune parole, che spianano le questioni sorte in precedenza.

Vi sono poi altri Autori che considerano accuratamente le parole delle Bolle Pontificie, non tralasciano di ben pesarle, dando in seguito per superate e tolte di mezzo le difficoltà promosse da coloro che, o hanno scritto prima che fossero emanate le Costituzioni, nelle quali sono inserite le parole opportune, in vigore delle quali restano tolte le difficoltà citate, o che, se hanno scritto dopo, hanno scritto senza le dovute riflessioni alle parole delle Costituzioni Apostoliche.

Il prossimo Anno Santo, se piacerà al grande Iddio di prolungarci la vita fino a quel tempo, sarà il terzo Anno Santo che Noi avremo veduto celebrarsi in Roma: e ben ci ricordiamo delle dispute, e questioni, che con qualche impegno si ventilavano fra i Confessori di Roma, e poi fra i Confessori fuori di Roma, quando, terminata qui la celebrazione dell'Anno Santo, si trasmette ai luoghi fuori di Roma il Giubileo.

Ci siamo adoperati, nelle Costituzioni che abbiamo redatte sull'Anno Santo, d'inserirvi quelle parole che, non meno da Noi che dai Dottori che hanno scritto prima di Noi, sono stimate di tal valore, che eliminano le difficoltà precedentemente sollevate.

Abbiamo anche fatto alcune dichiarazioni su talune questioni che restavano indecise e che non potevano dirsi risolte in seguito dalle sole parole inserite nelle Costituzioni.

Ma non per questo ci lusinghiamo d'aver sciolto tutti i dubbi, che possono venire in capo agli uomini di cervello troppo sottile e metafisico; qualità quanto buona per le materie speculative, altrettanto incomoda per le materie morali.

Speriamo però di aver fatto qualche cammino, che potrà forse essere proseguito con maggiore ampiezza da altri meno occupati di Noi.

E affinché quanto abbiamo fatto e pensato riesca utile agli altri, e particolarmente ai Confessori e direttori di anime, indirizziamo a Voi, o diletti figli, questa nostra Lettera Enciclica, adempiendo in questo modo la promessa che facemmo nella nostra Allocuzione Concistoriale pronunziata da Noi nel Concistoro tenuto il 5 maggio dell'anno corrente 1749.

E affinché si escluda ogni confusione, e si proceda col dovuto ordine, tratteremo a parte di ciascheduna Costituzione sopra l'Anno Santo pubblicata da Noi fino al giorno presente.

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