Ecclesiam suam |
44 Questo studio di perfezionamento religioso e morale è stimolato anche esteriormente dalle condizioni in cui la Chiesa svolge la sua vita.
Non può essa rimanere immobile e indifferente davanti ai mutamenti del mondo circostante.
Per mille vie questo influisce e mette condizioni sul comportamento pratico della Chiesa.
Essa, come ognuno sa, non è separata dal mondo; ma vive in esso.
Perciò i membri della Chiesa ne subiscono l'influsso, ne respirano la cultura, ne accettano le leggi, ne assorbono i costumi.
Questo immanente contatto della Chiesa con la società temporale genera per essa una continua situazione problematica, oggi laboriosissima.
Da un lato la vita cristiana, quale la Chiesa difende e promuove,
deve continuamente e strenuamente guardarsi da quanto può illuderla, profanarla, soffocarla, quasi cercasse di immunizzarsi dal contagio dell'errore, e del male;
dall'altro lato la vita cristiana deve non solo adattarsi alle forme di pensiero e di costume, che l'ambiente temporale le offre e le impone, quando siano compatibili con le esigenze essenziali del suo programma religioso e morale, ma deve cercare di avvicinarle, di purificarle, di nobilitarle, di vivificarle, di santificarle:
altro compito questo che impone alla Chiesa un perenne esame di vigilanza morale, che il nostro tempo reclama con particolare urgenza e con singolare gravità.
45 Anche a questo riguardo la celebrazione del Concilio è provvidenziale.
Il carattere pastorale ch'esso si propone di assumere, gli scopi pratici di aggiornamento della disciplina canonica, il desiderio di rendere quanto più agevole sia possibile, in armonia col carattere soprannaturale che le è proprio, la pratica della vita cristiana conferiscono a questo Concilio un merito particolare fin da questo momento, che ancora precede la maggior parte delle deliberazioni, che da esso aspettiamo.
Esso infatti risveglia, sia nei Pastori sia nei Fedeli, il desiderio di conservare e di accrescere nella vita cristiana il suo carattere di soprannaturale autenticità, e ricorda a tutti il dovere d'imprimere tale carattere positivamente e fortemente nella propria condotta, educa i fiacchi ad essere buoni, i buoni ad essere migliori, i migliori ad essere generosi, i generosi a farsi santi.
Apre alla santità nuove espressioni, sveglia l'amore a diventare geniale, provoca nuovi slanci di virtù e di eroismo cristiano.
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