Evangelica testificatio

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Appello finale

51 - Per un autentico rinnovamento della vita religiosa

Cari figli e figlie in Cristo, la vita religiosa, per rinnovarsi, deve adattare le sue forme accidentali ad alcuni cambiamenti che toccano, con una rapidità ed un'ampiezza crescenti, le condizioni di ogni esistenza umana.

Ma come giungervi mantenendo quelle " forme stabili di vita ", riconosciute dalla chiesa, se non mediante un rinnovamento dell'autentica ed integrale vocazione dei vostri istituti?

Per un essere che vive, l'adattamento al suo ambiente non consiste nell'abbandonare la sua vera identità, ma nell'affermarsi, piuttosto, nella vitalità che gli è propria.

La profonda comprensione delle tendenze attuali e delle istanze del mondo moderno deve far zampillare le vostre sorgenti con rinnovato vigore e freschezza.

Tale impegno è esaltante, in proporzione delle difficoltà.

52 - Necessità della testimonianza evangelica nel mondo d'oggi

Un interrogativo bruciante oggi ci assilla: come far penetrare il messaggio evangelico nella civiltà delle masse?

Come agire ai livelli in cui si elabora una nuova cultura, in cui si instaura un nuovo tipo di uomo, che crede di non aver più bisogno di redenzione?

Essendo tutti chiamati alla contemplazione del mistero della salvezza, voi comprendete quale serio impegno derivi alle vostre esistenze da tali interrogativi, e quale stimolo per il vostro zelo apostolico!

Cari religiosi e religiose, secondo le modalità che la chiamata di Dio richiede dalle vostre famiglie spirituali, voi dovete seguire con occhi bene aperti le necessità degli uomini, i loro problemi, le loro ricerche, testimoniando in mezzo a loro, con la preghiera e con l'azione, l'efficacia della buona novella d'amore, di giustizia e di pace.

L'aspirazione dell'umanità ad una vita più fraterna, a livello delle persone e delle nazioni, esige anzitutto una trasformazione dei costumi, delle mentalità e delle coscienze.

Una tale missione, che è comune a tutto il popolo di Dio, è vostra ad un titolo particolare.

Come adempierla, se manca questo gusto dell'assoluto, che è frutto di una certa esperienza di Dio?

Ciò equivale a sottolineare come l'autentico rinnovamento della vita religiosa sia di capitale importanza per il rinnovamento stesso della chiesa e del mondo.

53 - Testimoni viventi dell'amore del Signore

Questo mondo, oggi più che mai, ha bisogno di vedere in voi uomini e donne, che hanno creduto alla parola del Signore, alla sua risurrezione ed alla vita eterna, fino al punto di impegnare la loro vita terrena per testimoniare la realtà di questo amore, che si offre a tutti gli uomini.

La chiesa non ha cessato, nel corso della sua storia, di essere vivificata e rallegrata da tanti santi religiosi e religiose che, nella diversità delle loro vocazioni, furono testimoni viventi di un amore senza limiti e del Signore Gesù.

Questa grazia non è per l'uomo d'oggi come un soffio vivificante venuto dall'infinito, come una liberazione di sé, nella prospettiva di una gioia eterna e assoluta?

Aperti a tale gioia divina, rinnovando l'affermazione delle realtà della fede, e interpretando cristianamente alla loro luce le necessità del mondo, vivete generosamente le esigenze della vostra vocazione.

È giunto il momento di attendere con la massima serietà ad una rettifica, se ce n'è bisogno, delle vostre coscienze ed anche alla revisione di tutta la vostra vita per una più grande fedeltà.

54 - Appello a tutti i religiosi e le religiose

Contemplandovi con la tenerezza del Signore, quando definiva i suoi discepoli " piccolo gregge ", e ad essi annunciava che il Padre suo si era compiaciuto di dare loro il regno, noi vi supplichiamo: conservate la semplicità dei " più piccoli " del vangelo.

Sappiate ritrovarla nell'interiore e più cordiale rapporto con Cristo, o nel contatto diretto con i vostri fratelli.

Conoscerete allora " il trasalir di gioia per l'azione dello Spirito santo ", che è di coloro che sono introdotti nei segreti del regno.

Non cercate di entrare nel numero di quei " saggi ed abili ", che tutto cospira a moltiplicare, ai quali tali segreti sono nascosti.

Siate veramente poveri, miti, affamati di santità, misericordiosi, puri di cuore, quelli grazie ai quali il mondo conoscerà la pace di Dio.

55 - Irradiamento fecondo della vostra gioia

La gioia di appartenergli per sempre è un incomparabile frutto dello Spirito santo, che voi avete già assaporato.

Animati da questa gioia, che Cristo vi conserverà anche in mezzo alle prove, sappiate guardare con fiducia all'avvenire.

Nella misura in cui si irradierà dalle vostre comunità, questa gioia sarà per tutti la prova che lo stato di vita, da voi scelto, vi aiuta, attraverso la triplice rinuncia della vostra professione religiosa a realizzare la massima espansione della vostra vita nel Cristo.

Guardando a voi e alla vostra vita, i giovani potranno capir bene l'appello, che Gesù non cesserà mai di far risuonare in mezzo a loro.

Il concilio, infatti, ve lo ricorda: " L'esempio della vostra vita costituisce la migliore raccomandazione dell'istituto ed il più efficace invito ad abbracciare la vita religiosa ".

Nessun dubbio, inoltre, che dimostrandovi profonda stima e grande affetto, vescovi, sacerdoti, genitori ed educatori cristiani risveglieranno in molti il desiderio di camminare al vostro seguito, in risposta all'appello del Cristo che non cessa di riecheggiare nei suoi discepoli.

56 - Preghiera a Maria

La Madre amatissima del Signore, sul cui esempio voi avete consacrato a Dio la vostra vita, vi ottenga, nel vostro quotidiano cammino, quella gioia inalterabile che Gesù solo può dare.

Possa la vostra vita, seguendo il suo esempio, dare testimonianza di "quell'amore materno, dal quale devono essere animati tutti coloro che, associati alla missione apostolica della chiesa, collaborano per la rigenerazione degli uomini ".

Figli e figlie carissimi, la gioia del Signore trasfiguri la vostra vita consacrata, e la fecondi il suo amore.

Nel suo nome, di tutto cuore, noi vi benediciamo.

Roma, San Pietro, 29 giugno 1971, solennità dei ss. apostoli Pietro e Paolo, anno nono del nostro pontificato.

Paolo VI

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