Orientamenti educativi sull'amore umano

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Compito delle scuola in rapporto all'educazione sessuale

69. Fermo restando quanto si è detto sul dovere primario della famiglia, il ruolo della scuola è quello di assistere e completare l'opera dei genitori, fornendo ai fanciulli e ai giovani una valutazione della « sessualità come valore e compito di tutta la persona creata, maschio e femmina, a immagine di Dio ».51

70. Il dialogo interpersonale, postulato dall'educazione sessuale, tende a suscitare nell'educando una disposizione interiore atta a motivare e guidare il comportamento della persona.

Ora, tale atteggiamento è connesso strettamente ai valori ispirati alla concezione della vita.

L'educazione sessuale, non riducibile a semplice materia di insegnamento o a sole conoscenze teoriche, non consiste in un programma da svolgere progressivamente; ma è un obiettivo specifico da raggiungere, quello della maturazione affettiva dell'alunno, della padronanza di sé e del retto comportamento nelle relazioni sociali.

71. La scuola può contribuire alla realizzazione di questo obiettivo in diversi modi.

Tutte le materie possono offrire l'occasione di affrontare temi relativi alla sessualità; l'insegnante lo farà sempre in chiave positiva e con grande delicatezza, valutandone concretamente l'opportunità e i modi.

L'educazione sessuale individuale conserva sempre valore prioritario e non può essere affidata indistintamente a qualsiasi membro della comunità scolastica.

Infatti, come si specificherà in seguito, oltre al retto giudizio, senso della responsabilità, competenza professionale, maturità affettiva e pudore, questa educazione richiede dall'educatore spiccata sensibilità per iniziare il fanciullo e l'adolescente ai problemi dell'amore e della vita senza turbare il loro sviluppo psicologico.

72 Anche se l'educatore possiede le qualità necessarie per un'educazione sessuale in gruppo, occorre considerare la situazione concreta del gruppo stesso.

Ciò vale soprattutto nel caso di gruppi misti per i quali si richiedono speciali precauzioni.

In ogni caso, le autorità responsabili devono valutare con i genitori l'opportunità di procedere in tal modo.

Data la complessità del problema, è bene offrire all'educando l'occasione per colloqui personali, al fine di favorirlo nel chiedere quei consigli o chiarimenti che, per un naturale senso di pudore, non riuscirebbe a manifestare in presenza di altri.

Solo una stretta collaborazione tra la scuola e la famiglia potrà garantire un proficuo scambio di esperienze tra genitori e insegnanti per il bene degli alunni.52

Spetta ai Vescovi, tenendo conto delle legislazioni scolastiche e delle circostanze locali, dare indicazioni sull'educazione sessuale in gruppi, soprattutto se misti.

73. Può talvolta succedere che fatti particolari della vita scolastica rendano necessario un intervento tempestivo.

In tal caso, le autorità scolastiche, coerenti con il principio di collaborazione, si metteranno in contatto con i genitori interessati per concordare la soluzione opportuna.

74. Persone particolarmente adatte per competenza ed equilibrio, che godono della fiducia dei genitori, potranno essere invitate ad avere colloqui privati con gli alunni per aiutarli a sviluppare la loro maturazione affettiva e a dare il giusto indirizzo alle loro relazioni.

Tali interventi di orientamento personale si impongono in particolare nei casi più difficili, a meno che la gravità della situazione renda necessario il ricorso allo specialista in materia.

75. La formazione e lo sviluppo di una personalità armonica esigono un'atmosfera serena, frutto di intesa, reciproca fiducia e collaborazione tra i responsabili.

Ciò si ottiene con il vicendevole rispetto della competenza specifica dei diversi operatori dell'educazione, delle loro responsabilità e della scelta dei mezzi differenziati a loro disposizione.

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51 Familiaris consortio, n. 32
52 Cf supra n. 58