Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis

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V - I superiori

27. In ogni seminario, secondo la consuetudine del paese, debbono esservi coloro che ne garantiscono la direzione, e cioè: il rettore, il vicerettore, il direttore, o i direttori spirituali, il prefetto degli studi,91 il responsabile delle esercitazioni pastorali, il prefetto di disciplina, l'economo, il bibliotecario; di ognuno siano chiaramente stabiliti: le competenze, i doveri, i diritti e la giusta retribuzione.

Non si richiede strettamente che nei seminari di minore entità, con un ristretto numero di alunni, ai singoli uffici siano preposte altrettante persone.

28. I superiori vengono nominati dal vescovo92 - a meno che gli statuti del seminario non stabiliscano diversamente - dopo una diligente consultazione.

Siano tutti veramente solleciti dell'andamento del seminario e favoriscano un dialogo frequente con il vescovo e con gli alunni, per cercare sempre meglio il bene comune e perfezionare sempre più la loro attività pedagogica.93

29. Il rettore, che ha nel governo del seminario la responsabilità più importante e più onerosa,94 deve essere il coordinatore dei superiori e, sempre scrupolosamente salvo il foro interno, con fraterna carità deve stringere con loro un'intima collaborazione, perché la formazione degli alunni venga promossa con impegno solidale.

A tale fine può essere molto utile la vita comune dei superiori.

Spesso, p.e., almeno una volta il mese, si riuniscano per coordinare la loro comune attività, esaminare i problemi del seminario e cercare opportune soluzioni.95

30. I superiori devono essere scelti con la massima cura, dovendosi trattare di uomini animati da spirito sacerdotale e apostolico, capaci di prestare mutua e fraterna collaborazione nel comune impegno d'educazione, alacri e aperti nel percepire le necessità della comunità ecclesiale e civile, dotati di esperienza pastorale nel ministero parrocchiale o in altri ministeri, ed eccellenti conoscitori dell'animo giovanile.96

Essendo la missione dei superiori del seminario l'arte delle arti, che non permette un modo di agire improvvisato e casuale, essi, oltre alle doti naturali e soprannaturali, devono necessariamente possedere, secondo il compito di ciascuno, la debita preparazione spirituale, pedagogica e tecnica, soprattutto negli istituti specializzati, eretti o da erigersi a tal fine nel proprio o in altri paesi.97

31. Bisogna inoltre fare in modo che la preparazione dei superiori si perfezioni con il continuo aggiornamento mediante la frequenza a convegni ed a corsi, che vengono abitualmente organizzati per conoscere i progressi delle scienze spirituali, pedagogiche e imparare nuovi metodi e nuove esperienze.

Né si trascurino esperimenti e iniziative varie, con le quali i superiori possono meglio conoscere e meglio risolvere alla luce della fede le questioni che vengono ora dibattute, specialmente quelle riguardanti i giovani.98

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91 C.I.C.: Can. 239
92 C.I.C.: Can. 259, § 1
93 Cfr. Decr. Optatam totius, n. 5;
Pio XI, Lett. Encicl. Ad catholici sacerdotii, 20 dic. 1935;
Paolo VI, Lett. Apost. Summi Dei Verbum, 4 nov. 1963
94 C.I.C.: Can. 260
95 Cfr. Giovanni XXIII, Alloc. L'incontro odierno, ai rettori intervenuti da tutta Italia al convegno sulla formazione degli alunni adatta ai tempi attuali, 29 luglio 1961;
Alloc. Questo incontro, ai direttori spirituali riuniti in Roma, 9 sett. 1962
96 Decr. Optatam totius, n. 5;
cfr. Decr. Perfectae caritatis, n. 18;
Pio XI, Lett. Encicl. Ad catholici sacerdotii, 20 dic. 1935;
Giovanni XXIII, Alloc. È grande, a coloro che avevano partecipato, da tutta Italia, al convegno tenuto in Roma per le vocazioni ecclesiastiche, 21 aprile 1961;
S. Congregazione dei Vescovi, Directorium, sul ministero pastorale dei Vescovi, 22 febbraio 1972, n. 192
97 Cfr. il Quesito n. IV proposto dal Cardinale Prefetto della Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica nel Sinodo Episcopale ( a. 1967 ): « Se sia opportuno prescrivere che gli educatori del clero futuro possiedano una preparazione specifica, acquisita attraverso la regolare frequenza di qualche istituto o scuola superiore eretta o approvata dalla Conferenza Episcopale, o almeno la partecipazione ad alcuni corsi appositamente istituit i».
Sopra tale quesito i Padri espressero: 120 placet, 8 non placet, 51 placet iuxta modum, 3 astensioni.
Cfr. Giovanni XXIII, Alloc. Questo incontro, ai direttori spirituali riuniti in Roma, 9 sett. 1962
98 Decr. Christus Dominus, n. 16;
Giovanni XXIII, Alloc. L'incontro odierno, ai rettori dei seminari italiani intervenuti al convegno sulla formazione attuale degli alunni, 29 luglio 1961;
Alloc. La vostra vibrante, ai maestri cattolici riuniti a convegno in Roma il 22 sett. 1962;
Paolo VI, Motu proprio Ecclesiae sanctae, n. 3 ( 6 agosto 1966 )