Studio dei Padri della Chiesa

IV - Disposizioni pratiche

Come risulta da quanto è stato esposto sopra, gli studi patristici costituiscono una componente essenziale e una tematica stimolante dell'insegnamento teologico e dell'intera formazione sacerdotale.

Si rende pertanto necessario prendere gli opportuni provvedimenti per promuoverli, affinché possano occupare nei Seminari e nelle Facoltà teologiche un posto rispondente alla loro importanza.

61. 1 Toccando questi studi direttamente il fine dell'insegnamento teologico, essi devono essere considerati come disciplina principale da insegnarsi a parte con il loro metodo e con la materia che è loro propria.

Salvo restando quanto è stato detto sopra a proposito della « Patrologia » ( n. 51 ), questa materia non si può identificare né con la Storia della Chiesa né con la storia del dogma o, meno ancora, con la letteratura cristiana antica.

62. 2. Si dedichi alla Patrologia-Patristica la dovuta attenzione nelle « Ratio institutionis sacerdotalis » e nei relativi programmi di studi, definendone accuratamente i contenuti ed i metodi, ed assegnandole un sufficiente numero di, ore settimanali.

Non sembra eccessivo un insegnamento che si estenda, come minimo, per almeno tre semestri con due ore settimanali.

63. 3. Nelle Facoltà teologiche, oltre ai normali corsi istituzionali del I Ciclo, vengano organizzati seminari con opportune esercitazioni e promossi lavori scritti su temi patristici.

Nel II Ciclo di specializzazione si abbia la cura di stimolare l'interesse scientifico degli studenti mediante corsi speciali ed esercitazioni, mediante cui essi possano acquisire un'approfondita conoscenza dei vari argomenti metodologici e dottrinali e prepararsi per il futuro ufficio d'insegnamento.

Tali qualifiche potranno essere ulteriormente perfezionate nel III Ciclo con la preparazione delle tesi su argomenti patristici.

64. 4. Negli Istituti di formazione sacerdotale, all'insegnamento della Patrologia-Patristica dovrà essere assegnato chi abbia conseguito la specializzazione in questa materia presso Istituti eretti a tale scopo, come per es. l'Istituto Patristico « Augustinianum » di Roma.

Conviene infatti che il docente abbia la capacità di accedere direttamente alle fonti con un giusto metodo in vista di una esposizione completa ed equilibrata del pensiero dei Padri, e di poter giudicare con criterio maturo le opere dei colleghi in materia, e sia in possesso delle qualità umane e religiose quale frutto della sua familiarità con i Padri da comunicare agli altri.

65. 5. V'è da notare che questa specializzazione non ha valore solo per l'insegnamento della Patrologia-Patristica, ma è molto utile anche per l'insegnamento della teologia dogmatica, per svolgere con efficacia l'azione catechistica, spirituale e liturgica improntata alla sapienza e all'equibrio etico-spirituale dei Padri.

66. 6. È chiaro che lo studio dei Padri richiede altresì strumenti e sussidi adeguati, come per es. una biblioteca ben attrezzata dal punto di vista patristico ( Collezioni, monografie, riviste, dizionari ), come anche la conoscenza delle lingue classiche e moderne.

Date le note deficienze degli studi umanistici nelle scuole odierne, bisognerà fare il possibile per rafforzare nei nostri Istituti di formazione lo studio del greco e del latino.

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