Donum veritatis

Indice

Istruzione sulla vocazione ecclesiale del teologo

Introduzione

1. La verità che rende liberi è un dono di Gesù Cristo ( cf. Gv 8,32 ).

La ricerca della verità è insita nella natura dell'uomo, mentre l'ignoranza lo mantiene in una condizione di schiavitù.

L'uomo infatti non può essere veramente libero se non riceve luce sulle questioni centrali della sua esistenza, ed in particolare su quella di sapere da dove venga e dove vada.

Egli diventa libero quando Dio si dona a lui come un Amico, secondo la parola del Signore: « Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi » ( Gv 15,15 ).

La liberazione dall'alienazione del peccato e della morte si realizza per l'uomo quando il Cristo, che è la Verità, diventa per lui la « via » ( cf. Gv 14,6 ).

Nella fede cristiana conoscenza e vita, verità ed esistenza sono intrinsecamente connesse.

La verità donata nella rivelazione di Dio sorpassa evidentemente le capacità di conoscenza dell'uomo, ma non si oppone alla ragione umana.

Essa piuttosto la penetra, la eleva e fa appello alla responsabilità di ciascuno ( cf. 1 Pt 3,15 ).

Per questo, fin dall'inizio della Chiesa la « regola della dottrina » ( Rm 6,17 ) è stata legata, con il battesimo, all'ingresso nel mistero di Cristo.

Il servizio alla dottrina, che implica la ricerca credente dell'intelligenza della fede e cioè la teologia, è pertanto un'esigenza alla quale la Chiesa non può rinunciare.

In ogni epoca la teologia è importante perché la Chiesa possa rispondere al disegno di Dio, il quale vuole « che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità » ( 1 Tm 2,4 ).

In tempi di grandi mutamenti spirituali e culturali essa è ancora più importante, ma è anche esposta a rischi, dovendosi sforzare di « rimanere » nella verità ( cf. Gv 8,31 ) e tener conto nel medesimo tempo dei nuovi problemi che si pongono allo spirito umano.

Nel nostro secolo, in particolare durante la preparazione e la realizzazione del Concilio Vaticano II, la teologia ha contribuito molto ad una più profonda « comprensione delle realtà e delle parole trasmesse »,1 ma ha anche conosciuto e conosce ancora dei momenti di crisi e di tensione.

La Congregazione per la Dottrina della Fede ritiene pertanto opportuno rivolgere ai Vescovi della Chiesa cattolica, e tramite loro ai teologi, la presente Istruzione che si propone di illuminare la missione della teologia nella Chiesa.

Dopo aver preso in considerazione la verità come dono di Dio al suo popolo ( I ),

essa descriverà la funzione dei teologi ( II ),

si soffermerà quindi sulla missione particolare dei Pastori ( III ),

e proporrà infine alcune indicazioni sul giusto rapporto fra gli uni e gli altri ( IV ).

Essa intende così servire la crescita nella conoscenza della verità ( cf. Col 1,10 ), che ci introduce in quella libertà per conquistarci la quale Cristo è morto e risuscitato ( cf. Gal 5,1 ).

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1 Costit. dogm. Dei Verbum, n. 8