D 514

16 Aprile 1909

Matt. ore 4 - Venerdì - Adoraz. al SS. Crocifisso

1 Detti di Gesù:

"Consolami, mio Leopoldo, sono mesto fino alla morte per l'enormità di peccati che si commettono."

2 "Tutti gli Angeli, Beati e Santi del Paradiso ti guardano con tanto amore quando mi adori

e così tutte le anime che hanno l'amor mio.

Non voglio saziarti del mio amore, ma voglio renderti assetato di me perché ti voglio sempre vicino al mio cuore."

3 "Leopoldo, in compenso del sacrificio che fai di alzarti per tempo, per quanto tu sia infermo,

[ -Quaderno 2-Pagina 228- ]

per venirmi a consolare sulla Croce, sta certo -figlio mio- che tutto è segnato nel libro dei Santi."

4 - Mio bel Gesù, mio amor divino, Dio santissimo, sei tutto misericordia e manifesti abbondantemente sopra di me,

povero peccatore, tanto che dovrei stare ai piedi tuoi santissimi per tutta l'eternità. -

5 "Vedi, Leopoldo, queste si chiamano le ore sante, durante le quali io posso farti segnare ciò che voglio silenziosamente.

Nelle altre ore non puoi facilmente sentire perché essendo impiegato nei lavori sei disturbato."

6 - Grazie di tutto, o mio Dio, Gesù Crocifisso. -

[ -Segretario 10.5- ]

- O mio Dio, mio Dio, dammi tanto amore -.

"Prendilo in cambio di quei Sacerdoti che vilmente consacrano"

"Leopoldo, ti piacerebbe consacrare?"

- Oh, Signore Santissimo non sono neanche degno di nominarti, sono vile creatura;

bisognerebbe purgare ben bene la mia lingua, la mia bocca, i miei occhi e tutto me stesso.

Ah Signore, bisognerebbe essere puri più che gli Angeli; volgiti, o mio Dio,

alle anime belle che sanno davvero consolarti colla loro santa vita: io sono troppo meschino nel sapere e nella virtù. -

7 - Oh mio Dio, in compagnia di Maria SS.ma mi preparavo per andarti a ricevere nella Santa Comunione

e mi vergognai di me stesso quando dicevo le parole:

"Signor mio, io credo fermamente che tu sei realmente nel SS. Sacramento col tuo corpo, sangue, anima e divinità"-

Il Signore che vede l'interno dei cuori si degna farmi sentire continuamente quell'aria benefica, dolce come il Paradiso.

[ -Quaderno 2-Pagina 229- ]

All'improvviso l'amore sommo del mio Gesù mi assale e mi dice: "Ma non senti che Io sono tutto in te?"

- Mio Dio, che momenti di gaudio celestiale!

Sono momenti che se uno è infermo più nulla soffre e per amore di Gesù l'infermità si cambia in dolcezza paradisiaca.

L'uomo non potrebbe sostenere tanto amore, ma è sostenuto dalla tua santissima grazia. -

Poi Gesù mi disse: "Figlio mio, lasciami venire in te...lasciami venire in te...lasciami venire in te..."

- Ma si può dare tanto amore, tanta sete? che un Dio ami venire dentro di noi colle sue divinissime grazie? -

- Mio bel Gesù, che sei si poco conosciuto dagli uomini, essi non capiscono il regno di beatitudine

che tu porti nei cuori di chi santamente e amorevolmente si ciba delle tue carni angeliche, divinissime.

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