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Carteggio

D 1843 -/- Natta

32) Detti di Gesù su Nino

Viva Gesù e Maria SS.ma.

Carissimo nel Signore Signor Cav. Avv. Natta e Signora Itala di Lui consorte,

Quattro giorni prima della preziosa morte del caro Nino ebbi un detto dalla Mamma SS.ma

volto alla Signora Natta ( che ) diceva: " Il Nino è vivo; per la sua fede sia benedetta ".

Il secondo detto è di Gesù: " Nino è con me e con te, con me e con te ".

( Gesù lo ripete due volte ).

Secondo giorno dopo la sua morte.

1° giugno 1917 - Venerdì sacro al Cuor di Gesù: " Nino è con me e pensa a te "

e soggiunge Gesù: " Tu hai sempre cercato di rialzarlo con la preghiera mentre era sulla terra, ora pensa a farlo per te ".

Quando venne da me il carissimo Signor Avvocato di Lei consorte

per invitarmi alla Santa Messa funebre del caro Nino,

io gli dissi che non farebbe quasi bisogno di fare celebrare Messe,

dato che io ebbi la convinzione che il carissimo Nino è in paradiso, ma anche per incoraggiamento.

Sicuramente era un consiglio che, nel mio niente, non toccava me a dare,

tanto è vero che quando assistevo tutta la Messa ai piedi di quel Santissimo Crocifisso

da cui anni addietro ebbi detti consolanti e guida celeste, detti divini che, se volontà di Dio

verranno alla luce a edificazione degli uomini, quando Dio vorrà,

questa volta per la mia poca prudenza Gesù SS.mo nella sua divina misericordia

mi rimproverò di non fare da profeta quasi sconsigliando il Signor Avvocato

di far celebrare Messe per il Nino, perché secondo me in concetto di santo.

Soggiunse Gesù: " Sia pure, ma Io ho bisogno altro che Messe! "

e soggiunse di nuovo: " e per quelli a cui nessuno pensa, chi ci pensa ( provvede )?"

Qui c'entra la grande carità, la meravigliosa bontà e la misericordia del Signore Iddio

interprete di quanti non sono in grado per ragioni di povertà o di non curanza

a suffragare le anime di poveri giovani a cui toccò la sorte del caro Nino.

( Invio a Lei ) un saluto riverente e un fervido augurio d'ogni grazia spirituale estensibile a tutta la famiglia carissima.

Voglia Gesù clementissimo ascoltare i miei voti, le mie povere preghiere:

stenda Iddio la mano pietosa sopra il suo capo, la colmi delle sue celesti gioie

e di soavissima consolazione per aver dato con la sua esimia virtù un santo al paradiso.

Fra Leopoldo

10 Giugno 1917

[ -Originale- ]

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