Diario dei colloqui con Fra Leopoldo

Torino, 2 Gennaio 1919

Ieri sera fui a visitare per un momento Fra Leopoldo, il quale mi aveva fatto telefonare che desiderava vedermi per una pratica.

L'ultimo giorno d'anno lo trovai in condizioni non buone di salute, oggi invece era di nuovo allegro e stava bene.

Come al solito si mostrò con me gentilissimo, anzi direi con un affetto come raramente si vede.

Ed egli non me lo nasconde, quando gli rammento che fra poco andrò a casa, se ne mostra addolorato e mi ripete se gli scriverò.

Gli manifesto il mio desiderio di rimanere a Torino e la mia simpatia mai sentita prima d'ora per l'ordine dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

Egli sorride e mi dice che non starò molto a ritornare.

Non mi nasconde il suo consiglio sulla opportunità di non accasarmi e mi fa l'apologia dei Fratelli.

Poi, con il suo tono delle grandi confidenze, si raccoglie un momento, abbassa la voce e mi dice: "Si ricordi bene che il Signore desidera delle anime che si diano completamente a Lui ed ora ve ne sono poche, molto poche".

E abbassando ancor più la voce: "Anche negli stessi Sacerdoti, non tutti sono ottimi.

Fanno bene sì, ma non sono completamente del Signore".

Mi esorta di andare dal prof. Teodoreto per leggere i quaderni dove sono trascritte le rivelazioni del Signore ed io, che ne ho vivo desiderio, mi scuso proprio perché il diavolo mi toglie il tempo.

Suonano ed entra Cambiaghi con un altro ragazzo del '900 da poco venuto in ufficio e ci intratteniamo ancora qualche minuto.

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