Un apostolo di Gesù Crocifisso

Una famiglia di " fervidi cristiani "

Panorama di Terruggia

A pochi chilometri da Casale Monferrato, sopra un elevato e ameno poggio, sorge Terruggia, piccolo comune di circa 1000 abitanti.

È l'antica Turricula,1 già feudo dei Marchesi di Occimiano e Signoria di varie Case nobili: gli Arborio di Gattinara, i Cozio di Salabue, i Cozio di Montiglio, i Mossi di Morano e altri.

Chiesa di Terruggia ( esterno )

La Chiesa parrocchiale, riattata e riccamente decorata con gusto dall'attuale Prevosto D. Giuseppe Rota, domina dall'alto del poggio le case modeste sottostanti.

La popolazione, formata quasi tutta di piccoli proprietari dediti all'agricoltura, conserva anche in questi nostri tempi, carattere sereno e tranquillo.

I pingui vigneti che coprono la collina, coltivata amorosamente se richiedono da essa un lavoro intenso, la ripagano con generosità di abbondante raccolto, di salute sana e robusta e di gioie familiari.

Tra le umili case che si arrampicano su per la breve collina, oggi è visitata con un sentimento di venerazione e di rispetto quella della famiglia Musso.

Là viene indicata la camera che fu santificata dalle preghiere e da prime manifestazioni sovrannaturali di F. Leopoldo Maria.

Si conservano i suoi mobili, il crocifisso, i quadri e gli altri oggetti che egli amava.

Un orticello compie la proprietà.

La casetta è quasi al termine della collina e fa gruppo con altre che gravitano su essa, ma non la soffocano, perché da un terrazzino in miniatura sporgente sull'orto essa può respirare su un ampio spazio di pianura verdeggiante.

Ma non è in questa casetta che nacque F. Leopoldo.

Quando questi venne al mondo a rallegrare i coniugi Musso, la famiglia abitava nella casa colonica dell'lngegner Luigi Noè, presso il quale Giuseppe Musso, il fortunato padre del Servo di Dio, esercitava l'ufficio di giardiniere.

Giuseppe Musso era uno di quei cristiani, che sono compresi dei loro doveri, sul quali non transigono quando ne va di mezzo la coscienza.

Religioso e lavoratore indefesso, dava esempio di osservanza alle leggi di Dio, e di fedeltà al suo principale, di cui godeva completa fiducia.

Di carattere era severo, ma amantissimo della famiglia.

La madre, Maria Cavallone, era anch'essa religiosissima, lavoratrice degna del marito, più dolce di carattere, molto gioviale, ma non meno energica nell'educazione dei figli.

Quelli che ancora ricordano a Terruggia i genitori di F. Leopoldo sono unanimi nell'affermare che essi erano « buoni e fervidi cristiani ».

Indice

1 Così è detta da alcuni autori. Altri dicono che il nome antico di Terruggia in latino sarebbe Terricula, che il Du Cange ( Glossarium mediae et infimae latinitatis ) spiega in quasi terrae aggeres.
Il Casalis ( Dizionario storico ecc. ) dice che « in un diploma di Federico II, emanato in favore dei Marchesi di Occimiano, Terruggia è detta Turricula, col qual nome è pure chiamata in vari autori posteriori ».
La Chiesa parrocchiale è dedicata a S. Martino.
A cura del Prevosto D. Rota essa fu ristorata con importanti lavori interni ed esterni.
La parte pittorica, molto ricca, fu eseguita dal Morgari Luigi.
Ricca e indovinata pure la parte decorativa.