Alla ricerca di Fra Leopoldo  

Conclusione

Abbiamo riflettuto sia pure solo parzialmente sulla figura di Fra Leopoldo, sulla sua dimensione interiore e sulla sua apertura alla vivificazione del mondo e ci accorgiamo che Dio sceglie questi campioni (che non sono considerati dal mondo) non solo per la loro umiltà, disponibilità, carità ed altre virtù, ma anche perché fa risaltare la potenza dello Spirito in queste persone, stupendo il mondo stesso.

Che cosa ci lascia Fra Leopoldo?

Un amore a Gesù Crocifisso, da meditare mediante la sua Devozione, e soprattutto da vivere mediante una vita di santità da estrinsecarsi in una vita di carità verso ogni necessità materiale o spirituale.

Un amore a Maria Santissima, da concretizzarsi in preghiera fiduciosa (specie col santo Rosario) e in imitazione delle sue virtù: Maria è la Mamma dei sacerdoti e dei consacrati, ed è la Mamma di ciascuno di noi.

Un amore filiale al Papa, visto come il Vicario di Gesù Cristo.

Un amore alle Opere da lui patrocinate e volute con tutto il cuore: l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, la Casa di Carità Arti e Mestieri.

Fra Leopoldo è uno dei tanti santi piemontesi purtroppo non ancora conosciuti sufficientemente malgrado la testimonianza e il messaggio che lascia.

I messaggi che Fra Leopoldo ci lascia tramite il suo Diario sono di una ricchezza insospettata e non misurabile, che deve ancora essere messa in tutta la sua luce.

Ricordiamo che tali insegnamenti non sono solo per Fra Leopoldo, "ma perché si trovino altri imitatori, che lavorino nella vigna del Signore".

Ci auguriamo che anche per lui, soprattutto per i riflessi che questo comporterebbe, possa rifulgere sul capo in un futuro prossimo quella corona di santità che la Chiesa riconosce ufficialmente ai suoi campioni:

una gloria in più per l'Ordine francescano ed una gloria in più per Torino e il Piemonte.

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