Sotto il campanile di S. Tommaso

La Chiesa di S. Tommaso in Torino

( ripercorrendo il passato )

Nel cuore di Torino, a poca distanza dalla Cattedrale di S. Giovanni, con l'annessa Cappella della Sindone, e dal Palazzo Reale, è situata la Chiesa parrocchiale di S. Tommaso.

L'attuale chiesa è stata costruita su una precedente chiesa del 1100 circa, diroccata nel 1445.

Su questa chiesa i Frati Minori nel 1584 ponevano la prima pietra per la costruzione di una nuova chiesa.

Verrà consacrata l'8 maggio 1621.

La storia ci ricorda che i Frati Minori, lasciati i confratelli "Conventuali" in S. Francesco, si erano trasferiti in S. Maria degli Angeli, situata negli attuali giardini reali.

Lì, oltre alla chiesa, con i suoi 18 altari, era stato costruito un grande Convento, testimone, tra gli altri, della santità del B. Angelo da Chivasso.

Appena terminato da 50 anni, questo Convento venne distrutto a causa della guerra tra Francesi e Spagnoli.

A ricordo resta il "Bastione degli Angeli".

I Frati Minori, dispersi con la distruzione del Convento, cercarono rifugio anche in S. Tommaso.

Dopo una convenzione con il Can. Buschetti ( nel 1545 ), con pubblico strumento, il 18 agosto 1576, i Minori presero possesso della Parrocchia di S. Tommaso.

Da allora iniziò un cammino, segnato da tanta santità.

La chiesa, frequentata tra gli altri dalla Serva di Dio Lucia Bocchino ( di cui si dirà in seguito ), aveva una facciata rettilinea a tre porte e, con i suoi 11 altari, si prolungava fino ai limiti dell'attuale Via P. Micca.

Vi si accedeva mediante un'ampia gradinata.

Sulla porta centrale campeggiava un grande orologio, mentre sulle due porte laterali erano poste le due statue di S. Francesco e di S. Antonio, ora collocate sui fianchi.

Alla fine del 1800 volendosi costruire "la diagonale", già era stato decretato che S. Tommaso fosse abbattuta ( come venne abbattuta la chiesa parrocchiale dei SS. Processo e Martiniano, posta all'incrocio dell'attuale Via P. Micca e Via S. Francesco ).

Con il compromesso, proposto dal parroco P. Antonio Turbiglio e dell'influente Arch. Carlo Ceppi, la chiesa di S. Tommaso fu in parte salvata.

Decurtata degli otto altari laterali ( con gli annessi sepolcreti ), la chiesa da croce latina divenne costruzione a croce greca.

Il progetto della Salute di Venezia parve al Ceppi il modo migliore per salvaguardare le proporzioni della chiesa, salvata in extremis.

Non può essere dimenticato il grande Convento annesso, che per molti anni fu "Provincia francescana".

Ospitava oltre 100 frati, per cui ogni mattina in S. Tommaso venivano celebrate circa 80 Messe ... fino al momento della soppressione degli Ordini religiosi a causa delle note leggi eversive degli anni 1860-1870.

S. Tommaso fu dunque un grande centro di spiritualità.

Qui si formarono autentici campioni nella fede, mentre qua e là nella Torino liberale-massonica stavano crescendo altri Santi.

I "Santi sociali": Cottolengo, don Bosco, Murialdo, E. Dominici, F. Albert, C. Marchisio, G. M. Boccardo, ecc.

I "Santi missionari": Allamano, Francesca M. Rubatto, C. Caravario, ecc.

I Santi dalla profonda spiritualità, che fece lievitare tutta la massa del popolo piemontese ... e non solo ...: G. Cafasso, Faà di Bruno, D. Savio, M. D. Mazzarello, ecc.

Non a caso Torino è chiamata "Città dei Santi".

Vero che qualcuno ha cercato di far credere che Torino è la "Città del diavolo", indicando anche il "triangolo diabolico".

In realtà Torino è la Città del miracolo Eucaristico, è la Città della Madonna con i suoi bellissimi santuari: Consolata, Ausiliatrice, Gran Madre di Dio, N. Signora del Sacro Cuore ... ( e quanti altri! ... ), mentre dall'alto del Monte dei Cappuccini la grande statua in bronzo di Maria, circondata dalla cancellata, che a suo tempo fu a Lourdes, pare difendere la Città di Torino, quale vigile sentinella.

Molti personaggi del secolo scorso, in particolare, attendono il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa della loro santità.

Alcuni di questi riposano in S. Tommaso:

il Ven. Paolo Pio Perazzo,

le Serve di Dio Lucia Bocchino Rajna,

Giuseppina e Teresa Comoglio,

il Servo di Dio Lepoldo Musso.

Si santificarono, vivendo il carisma francescano.

Oggi ancora parlano con la loro vita esemplare, innamorati di Gesù Cristo.

Per cui, iniziando un nuovo millennio, pare utile proporre alcuni aspetti di queste belle figure, a chi intende seguire più da vicino Gesù Salvatore, come "nuova creatura".

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