Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo

In cerca del pane

1869. Luigi Musso ha 19 anni.

È un giovane limpido e buono.

Da dieci anni, lavora nella sua Terruggia, da dove non si è mai allontanato.

Il giovane lascia il paese e si stabilisce a Vercelli, portando in cuore la sofferenza per il distacco dal suo ambiente natìo.

Nella casa che lo ospita a Vercelli, passa breve tempo e Luigi si accorge che il padrone non è come si era creduto, anzi è un pessimo soggetto per la sua condotta.

Luigi lo lascia subito, pur sapendo di trovarsi "in mezzo alla strada".

Senza scoraggiarsi, cerca un altro lavoro …

È accolto in casa da Mons. Giuseppe Miglione, canonico della cattedrale, come cuoco.

Lì si sente subito a suo agio e rimane per diversi anni, non solo come cuciniere ma come "uomo di fiducia" affezionato e premuroso per tutte le necessità.

Nel 1870, il 5 agosto, a Terruggia muore suo padre.

Sarà Luigi più di tutti, a pensare alla mamma, sino alla fine.

Mons. Miglione prende ad apprezzarlo sempre di più per l'impegno e la precisione nel servizio, per la bontà e la pratica cristiana.

Tutte le mattine, prestissimo, Luigi va a Messa e spesso si confessa e si accosta alla Comunione.

Al ritorno, fa la spesa e le commissioni per la casa.

Durante la giornata, lavora senza risparmiarsi, in umiltà e nascondimento.

Prima di sera, dovendo uscire per altre necessità, si reca in qualche chiesa per far visita a Gesù Eucaristico.

Nel silenzio della sua stanzetta, prolunga la preghiera: il Rosario alla Madonna, della quale è devotissimo.

Appena può "scappa" a Terruggia per qualche ora di compagnia alla mamma e per portarle gran parte del frutto del suo lavoro.

Non è un isolato.

Oltre alle buone relazioni mantenute al suo paesetto, a Vercelli si lega con diverse persone.

Fin dai primi giorni, ha scoperto che in città ci sono diversi monferrini, quasi suoi conterranei: commercianti, albergatori, addetti a diversi impieghi.

Una mattina, andando al mercato per fare la spesa quotidiana, incontra un altro cuoco, come lui, Giuseppe Necco, di Casale Monferrato, il quale è occupato in una famiglia.

Costui lo porta a conoscenza di altri cuochi: ne nasce un gruppo di amici affiatati, che si incontrano, dopo il lavoro, per qualche ora di svago.

Ma dal suo arrivo a Vercelli, sono già passati alcuni anni.

Luigi si è fatto un giovane uomo con gli occhi apertissimi su quanto lo circonda.

Ha solo frequentato le prime classi elementari, ma ha sempre continuato a istruirsi: la "storia sacra", il Vangelo di Gesù, buone letture che gli fanno conoscere la vita della Chiesa.

Sicuramente Mons. Miglione lo aggiorna sui fatti del tempo: il Concilio Vaticano I e l'impegno della Chiesa per portare il Vangelo alla gente del tempo, le lotte di certuni contro la religione, la nascente Azione Cattolica, l'ostilità contro il Papa, ma anche il raccogliersi dei cattolici migliori attorno a lui, che proclamato il dogma dell'infallibilità come maestro della fede e della vita cristiana, appare sempre di più come il Maestro e il Pastore universale.

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