Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo

Un manipolo di apostoli

Abbiamo citato questa pagina luminosa di un membro dell'Unione Catechisti, perché traccia l'identità più bella e più vera del nascente manipolo di apostoli, nato dalla preghiera e dall'azione di Leopoldo e di Teodoreto, anzi dal Cuore stesso di Gesù Crocifisso.

Ed è così che è già stato tradotto nella vita, nella pratica quotidiana di giovani amici, il messaggio ardente di Gesù a Leopoldo.

L'ideale si è fatto concreto, reale, vivo. La parola divina è diventata stile di vita vissuta.

Non si tratta di novatori modernisti, che danno un'interpretazione umanitaristica del Cattolicesimo, riducendolo a valori umani, e dissolvendolo della sua essenza più autentica.

Le Verità immutabili della fede non sono ridotte ad espressione più o meno chiara - anzi confusa - della coscienza umana.

La legge morale non è diventata, per loro, un'opinione discutibile e adattabile alle situazioni.

Ma sono giovani amici del Cristo Crocifisso, che vivono alla sua sequela, liberi, sempre più liberi dal peccato, in novità di vita con Lui, la novità della grazia santificante, che ci stabilisce nell'intimità più vera con Lui: intimità reale, essere nuovo, di "uomini nuovi" in Cristo, come illustra l'apostolo Paolo, mandati a cambiare il mondo nel Suo nome.

Stupisce ed affascina - nella vita di Leopoldo, di Teodoreto e dei giovani amici dell'Unione - il loro incentrarsi totalmente in Gesù Crocifisso, il non voler conoscere altro che Lui, il non gloriarsi d'altro che della sua croce, il voler solo predicare Gesù e Lui Crocifisso, come ha detto loro il S. Padre Benedetto XV.

In Lui è garantita la loro fede autentica, la loro ascesi verso la santità, la gioia di appartenergli, di amarlo e di farlo amare.

In Lui trovano energie impensate per condurre una vita di intimità con Dio, di fraterna amicizia e carità teologale tra di loro e di apostolato fecondo in mezzo agli altri e in ogni ambiente di vita.

Non saranno più degli uomini frammentati dall'edonismo e dal piacere, come vuole il mondo.

Non saranno dei fanatici o degli esaltati dietro alle ideologie correnti del laico liberal-socialismo.

Saranno di singolare equilibrio ed unità, con una personalità profondamente unita in Cristo, capace di offerta, di preghiera, di amore, di missione.

Fedeli al Credo Cattolico, alla Legge di Dio e al Vangelo, ricchi di dottrina sicura anche nella semplicità della vita, capaci di illuminare i piccoli e i grandi con la luce di Cristo, con il catechismo, che è il più grande libro dell'esistenza, la piccola sublime "enciclopedia" della Somma Sapienza.

Questo sono i giovani membri dell'Unione; questo vogliono essere ogni giorno di più.

Tutto grazie al Crocifisso e per amore al Crocifisso, che è il compendio della Fede cattolica e della vita cristiana, della vita di chi si consacra a Lui.

Il Crocifisso per loro è tutto: la Luce che illumina, l'Amore che li anima, la vita che li fa vivere, la gioia, la vera gioia.

Negli anni 1906-1908, in cui Gesù ispirava Leopoldo a dare inizio all'"Opera", a Londra un famoso scrittore convertito dall'anglicanesimo, Robert Hugh Benson, diventato sacerdote cattolico ardente, in un suo famoso romanzo ( "Il padrone del mondo" del 1908, oggi assai diffuso ), precorrendo il futuro, scrive: "La Messa, la preghiera, il Rosario, queste sono le prime e le ultime cose.

Il mondo nega la loro potenza, ed è invece in tutto questo che il cristiano deve cercare appoggio e rifugio.

Tutte le cose in Gesù Cristo; in Gesù Cristo ora e sempre.

Nessun altro mezzo può servire: Egli deve fare tutto, perché noi non possiamo fare più nulla".

I Catechisti del Crocifisso, ispirati da Gesù a Leopoldo, faranno così: porranno tutte le cose in Gesù Cristo.

Saranno "armati" solo di Messa, preghiera e Rosario alla Madonna.

Gesù Crocifisso lo troveranno, al vivo, nella SS.ma Eucaristia: Gesù Crocifisso ed Eucaristico.

Ancora P. Robert Hugh Benson, nel romanzo citato, scriveva, guardando al futuro e rivolgendosi al Papa regnante: "Un nuovo Ordine, Santità, senza abito e distintivo particolare, soggetto direttamente alla Santità vostra.

Più libero dei gesuiti, più penitente dei certosini, più povero dei francescani.

Uomini che fanno i tre voti e in più dichiarano la loro disponibilità, se necessario, a patire il martirio …

Parlo proprio da pazzo: il Cristo Crocifisso sarà il loro patrono".

Ebbene, i giovani "sognati" da fra Leopoldo, Gesù li voleva così.

Una domanda: i giovani consacrati al Crocifisso, suscitati da Gesù, guidati dai "detti" medesimi di Gesù a fra Leopoldo, e dalla sapienza pedagogica e ascetica di fratel Teodoreto, saranno di questa razza?

Se lo saranno, avranno un immenso futuro.

Intanto, tutti noi cattolici dobbiamo appartenere, nello spirito e nel cuore, al Divino Crocifisso per una nuova e pacifica conquista del mondo a Lui: "A Te, Gesù, il fiore della mia gioventù, tutte le mie forze, tutto il mio amore".

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