Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo

Una scuola per Gesù

Finalmente la guerra finisce con l'armistizio del 4 novembre 1918.

È la vittoria dell'Italia, della Francia e dell'Inghilterra e degli Stati Uniti e il crollo dell'Impero austro-ungarico, della Germania, dell'impero degli zar in Russia ( l'anno prima, con la conquista del potere da parte dei comunisti ), e dell'impero ottomano.

La massoneria ha fatto la sua parte, soprattutto per la fine di quanto c'era ancora di cristiano, negli Stati d'Europa.

Vittoria? Sconfitta? In fondo è un disastro per tutti, dalle conseguenze inenarrabili.

A partire dal 1919, fino quasi alla fine del 1920, in Italia, in primo luogo in una grande città "operaia" come Torino, è la rivoluzione da parte dei socialcomunisti che cavalcano il malcontento e la miseria lasciati dalla guerra, in innumerevoli ex-soldati, ora lavoratori, per sovvertire ogni cosa.

Alle elezioni del novembre 1919, entrano in campo "i popolari" di don Sturzo con un peso notevole; si rafforzano i socialisti, riformisti e soprattutto massimalisti, arretra la classe politica liberale, giudicata responsabile della guerra.

In Italia dilaga la rivolta, la violenza, il caos.

In una parola è ancora una volta "la questione sociale" che dev'essere risolta.

Ciò è possibile soltanto alla luce della dottrina sociale della Chiesa, come Leone XIII l'aveva delineata nella Rerum Novarum ( 1891 ) alla luce di Gesù, soluzione di ogni problema, nel tempo e nell'eternità.

Scrive fratel Teodoreto delle Scuole Cristiane: "Molto sangue fraterno fu sparso e tinse anche alcune vie di Torino, nel 1919-20, senza che le ingannate masse operaie trovassero finalmente la via buona.

Si sentiva da tutti i migliori, come si sente ancora oggi, la necessità di educare operai e dirigenti ai principi del Santo Vangelo e alle regole sociali emanate dai Sommi Pontefici" ( Nell'intimità del Crocifisso, cit. p. 159 ).

Il 13 marzo 1919, viene mandato come direttore della Comunità dei Fratelli delle Scuole Cristiane di via delle Rosine, 14 a Torino, il Fratel Isidoro di Maria.

Conosce assai bene l'organizzazione delle Scuole professionali istituite dai Fratelli in Francia e in Belgio e desidera aprirne una anche a Torino.

Si muove con impegno per farlo, ma il fervore per l'esecuzione di tale progetto grandioso, è trattenuto dai superiori privi, per il momento, di insegnanti e di mezzi finanziari.

Ma interviene Gesù in persona.

" Lunedì 24 novembre 1919 - annota fra Leopoldo - alle 9, 30 di sera, nella santa adorazione al SS. Crocifisso, quando incominciai l'adorazione alla Piaga della Mano sinistra, Gesù disse: "Per salvare le anime, per formare nuove generazioni si devono aprire Case di Carità per far imparare ai giovani Arti e Mestieri " ".

Di nuovo il 2 dicembre 1919: "Oramai è tempo che manifesti la mia volontà: voglio una Scuola Casa di Carità Arti e Mestieri".

Fra Leopoldo fa leggere questi detti di Gesù all'ing. Rodolfo Sella, uno degli zelatori più ardenti della "divozione a Gesù Crocifisso", e a fratel Teodoreto.

L'ing. Sella forma subito un comitato dei principali signori cattolici della città di Torino - tra i quali se stesso e il figlio avvocato Riccardo - per dare inizio a questa istituzione.

Proprio in quell'inizio di dicembre 1919 giunge da Roma il superiore fratel Candido, al quale fratel Teodoreto fa leggere la proposta di Gesù a fra Leopoldo riguardo alla fondazione della Casa di Carità.

In una successiva riunione, l'idea viene approvata.

L'ing. Sella allora si attiva ancora di più, anche perché conosce i nuovi inviti di Gesù a fra Leopoldo: "Tutto l'andamento delle Case di Carità che si edificheranno, splenda cristianamente e cattolicamente" ( 27 dic. 1919 ).

"Di' loro che si sbrighino e non aspettino che tutto vada in sfacelo" ( 31 dic. 1919 ).

Maria SS.ma dice a Fra Leopoldo: "Anch'io voglio essere la Protettrice della grande opera Casa di Carità Arti e Mestieri" ( 6 genn. 1920 ).

Seguono altre riunioni del comitato costituito dal Sella, ma manca "un piano tecnico che indichi il fabbisogno didattico della scuola, sul quale poter calcolare le spese occorrenti; manca una persona che lo possa provvedere".

Il 31 gennaio 1920, l'ing. Filippo De Matteis ha occasione di passare al convento di S. Tommaso, dove incontra fra Leopoldo che lo informa della fondazione del suddetto "comitato". Subito De Matteis chiede di far parte del comitato, mettendo a disposizione la sua enorme competenza di docente di tecnologia meccanica al Politecnico.

Così il 5 febbraio 1920 viene formata una commissione da Sella, De Matteis e il direttore fratel Isidoro, cui si aggiunge lo stesso fratel Teodoreto, per studiare concretamente ogni cosa.

Ora davvero si pensa, in modo reale, a fondare una scuola: una scuola che serva a dare formazione cristiana e competenza professionale a numerosi giovani.

Una scuola per la gloria di Gesù.

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