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Carteggio

Clementina

Tante angustie e contrarietà

V. G. M. SS. e S. F.co

Gentilissima Signora Caprioglio Clementina

La bontà del cuor suo vorrà tenermi per iscusato se non le feci noto che abbiamo ricevuto lire 1 per l'abbonamento al Bollettino Eucaristico il Signore la remuneri della sua carità.

Una pena al cuore mi sentii stringermi nel leggere la sua Ge.ma che ella è molto afflittissima per tante angustie e contrarietà; sappia buona signora che il dolore è il compagno inseparabile della vita umana, in qualsiasi condizione e stato uno si trovi non può di certo sfuggire le amarezze della vita, non è per nulla che nella salve regina è appellata questo mondo valle di lacrime io ne prendo parte alle sue pene, ma le dico pure che soltanto passando attraverso di molte triolazioni possiamo assicurci il paradiso e poi non abbiamo l'esempio più spendido più palmare il nostro Signore Gesù C. Dolcissimo? che passò una vita di patimenti ( dappiù ) coronò la sua vita con una passione dolorosissima e morte in croce, lo stesso Signor Gesù C. poi ( dice ) a ciascuno di noi: chi vuol venire dopo di me essere degno mio seguace prenda la sa croce e mi segua.

Nelle mie poverissime preci la ricordo a Dio La cua bontà le dia forza e rassegnazione a sopportare in pace ogni avversità da vera madre cristiana.

Ah se questa povera penna potesse narrare le miserie umane che si presentano avanti questi poveri occhi non la finirei più; ma quello che mi è comovente e che meritava pietà, tanti signori dapprima agiatissimi ora vengano per essere soccorsi, piangendo raccontando le sue sventure, altri obbligati a letto per malattia e privi d'ogni soccorso pochi giorni orsono passando vicino ad una chiesa ( nomata ) S. Maria di piazza, volle entrare, in quel mentre c'era il Santissimo esposto feci breve preghiera nell'uscire veggo avvicinarsiuna Sig. vestita elegantemente piangendo e mi pregò di far pregare i miei buoni padri che essa pure da molto tempo non ha più pace in famiglia che è molto grande il suo dolore, coraggio a dunque per grande siano le nostra pene non saranno mai da paragonare a quelle di nostro Sig. Gesù C. da più li fo voto a non lasciarsi trascinare dalla nostra debole natura inclinata al male ma dia uno sguardo al sentiero della rettitutdine che conduce al cielo cioè prendere per la mano di Dio ogni avversità e sopportare in pace e rassegnazione ( ... ) grandemente meriti per la vita Eterna.

La riverisco come pure tutta la sua carissima famiglia e mi dico suo D.mo nel Signore e G. e M. SS.

Fra Leopoldo Maria

21 1903 Gennaio

S. Tommaso

[ -Originale- ]

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