C 133-11

Carteggio

A. Visetti

Riflessioni sul mondo lontano da Dio; sulla S. Comunione; sulla sofferenza

Viva Gesù e con lui la divina sua Madre Maria SS.ma

Anima bella e cara nel Signore, oggi domenica 4 agosto giorno di S. Domenico

con sommo mio ben piacere rilevo la sua ben preziosissima lettera la quale mi notifica che fu un po' ammalato,

tutto come vuole Iddio, bontà infinita lui è nostro padre, faccia di noi quello che vuole

purché nel nome Santo di Dio possiamo fare la sua SS.ma volontà.

Quel caro giovane militare tanto buono, quello che mi ha messo in comunicazione

con quel santo ammiraglio di Sestri Ponente sono quattro giorni che è ammalato,

quanto mi rincresce, quel caro Enrico Blondet è veramente un caro giovane

molto conosciuto dal Parroco del Nazareno Padre Giacobbe, so che il medesimo ha molte cure per lui,

speriamo la bontà di Dio lo lasci con noi molto tempo.

La più bella consolazione che da te io posso avere è quando so che tu sei in grado di poter ricevere il tuo e mio Gesù,

che gioia che in questi momenti che attraversiamo sono terribili,

il mondo non ne vuol più sapere di cose buone e sante,

quante bestemmie contro Iddio e Maria SS.ma si sentono nel popolo,

gli angeli si specchiano nobilmente prostrati col capo a terra nel nome santo di Dio,

gli uomini lo gettano orribilmente nel fango, quante ingiustizie e turpiloqui si fanno,

le chiese quasi deserte, ma secondo i detti di Gesù questa volta prima di finirla

il Signore si faccia conoscere da quei poveri disgraziati fratelli che hanno perduto il meglio

cioè la fede e che riconosceranno solo con Dio, noi dobbiamo tenerci.

Le tue lettere le tengo preziose, sono tutte unite a molte altre ai piedi di Gesù Crocifisso,

un giorno se così piace al Signore verranno inserite unite a tante lettere di anime belle

fatte secondo il cuore di Dio e saranno esemplare, che sia lode a Dio anche questi tempi di fede depopolata,

la misericordia del Signore ci lascia anime animate dallo Spirito di Dio

ad esempio altrui della grazia del Signore e grazia grande l'amare Iddio nostro Signore.

Andate dai nostri a parlar d'amore di Dio al mondo, quanti spropositi sentiresti

ma sta certo questa volta il Signore ci metterà tutti a posto per la sua divina misericordia e per il nostro bene,

guarda mio Augusto carissimo, io ti considero come un vero mio confratello in S. Francesco

e se ne abuso darti del "tu" tu sai il perché.

Mio sempre carissimo fa sempre così quando sei in salute prega sempre per quanto le tue forze lo permettono

perché quando si è infermi non si è più capaci a nulla, per prova l'ebbi quando mi infermai,

ti scrivo alla francescana cioè alla buona e tu per amor del Signore compatisci sempre

e tieniti sempre contento anche di questo poco, nella SS.ma adorazione ti ricordo al Signore.

Iddio ti conservi a lungo ad esempio altrui e ti dia tanto amore, ti copra di sé stesso,

ci dica tante cose alla buona e santa sua mamma, le sofferenze di questa vita

ad imitazione di Gesù Crocifisso sarà il trionfo soave con Dio nel regno dei cieli.

Abbia molta fede e pazienza, le pene spine e dolori sopra la terra si formano santi,

nel giorno di Maria SS.ma Assunta ti ricordo con l'affetto nel Signore nella SS.ma Comunione,

è ben vero che c'è poca comodità nei paesi, la provai a Viale d'Asti

quando da secolare era col signor conte di Chiusano nel Castello privilegiato per fare la Santa Comunione,

bisognava alzarsi alle ore 3,30, a quell'ora eravamo già in branda ossia in moto tutta la nobile famiglia,

ma tu che sei mezzo infermiccio farai come la tua salute permette, Dio vede.

Con ogni ossequi rispettosi saluti lei la buona sig.ra mamma e la graziosa sig.ra damigella Ellena

e il carissimo Giuseppe, la benedizione del Signore scenda copiosa sopra il loro capo

e li colmi di ogni bene e grazie celesti.

Tuo nel Signore, Fra Leopoldo Maria di S. Tommaso - 6 agosto 1918

[ -Copia autenticata Busta 25 n. 133-11- ]

[ -Originale- ]

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