Segretario del Crocifisso

Nuova edizione del Regolamento

All'inizio del 1917 si erano esaurite tutte le copie della prima edizione del Regolamento e perciò,

colla facoltà di S. Ecc. Mons. Angelo Bartolomasi, se ne preparò la nuova ristampa.

La dedizione speciale dei Soci dell'Unione all'apostolato catechistico e l'obbligo spontaneamente assunto dai medesimi

di conseguire il relativo diploma di abilitazione e all'insegnamento del catechismo,

richiedevano speciali disposizioni regolamentari e la inclusione nel titolo di

« Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata ».

Così pure l'aggregazione dell'Unione alla Società della Gioventù Cattolica Italiana,

concessa dalla Sede centrale di Roma, il 18 aprile 1916, con la partecipazione a tutte le indulgenze

e privilegi annessi alla medesima, esigeva diverse aggiunte nel Regolamento.

Un altro motivo per dette aggiunte era il progresso fatto dai Soci nella vita interiore in quei fortunati primi anni,

come si può rilevare dal seguente tratto di diario intimo che io ( Fratel Teodoreto )

ho trascritto dal quaderno riservato di un socio dell'Unione:

« Questa sera ( ore 22,30' - 7 giugno 1917 ), più che altre volte, sento profondamente quanto sia grande la grazia

che Gesù mi ha fatto col chiamarmi all'Unione.

Oggi abbiamo fatto gran festa: una festa  d'amore, ed è stato un vero trionfo per Gesù Sacramentato.

Mi trovavo con gli amici dinanzi a Gesù ed il loro esempio di fede,

di pietà e di carità mi ha commosso fino in fondo all'anima. Domani mi troverò di nuovo con loro!

Da quando ho conosciuto l'Unione, il mio pensiero più forte, l'ideale unico, a cui sono dirette tutte le mie energie giovanili,

tutti i miei affetti e a cui si riattaccano tutte le azioni della giornata, è l'Unione stessa.

Sì, perché ho trovato in essa il più bel programma di vita e di attività giovanile;

perché ogni volta che mi ci son trovato, ne sono uscito migliore; perché là ho i miei migliori amici,

amici veri, esempi di perfezione, giovani di ideali forti e luminosi; perché, insomma, sento che quello è il mio nido,

dove Gesù mi vuole e mi ricolama delle sue grazie: grazie nascoste,

consolazioni ineffabili che il mondo ignora, ma che partono direttamente da Gesù Crocifisso.

Quando sono con gli amici e parliamo insieme di queste cose, trovo riflessi in ciascuno di loro tutti questi affetti

e profondamente radicate queste convinzioni.

Gesù Crocifisso ci ha chiamati a gustare la soavità delle sue predilezioni:

Egli ci tiene uniti con l'affetto di fratelli e ci fa crescere alla sua scuola d'amore!

Quando prego, non sono mai solo, ma attorno a me vi sono gli amici...; quando incontro uno di loro per la via,

è un raggio di sole che rallegra l'anima; nella gioia, nella prova, sempre il mio unico desiderio è di essere con loro.

E domani li rivedrò tutti, ed intanto posso pregare per loro, per l'Unione tutta, perché si sviluppi sempre più

e si dilati il santo Regno di Gesù Crocifisso.

Il Crocifisso! Per il passato io l'avevo tenuto come divozione buona e santa, ma dacché sono entrato nell'Unione,

è divenuto per me l'oggetto più caro, ho incominciato a gustare nuove consolazioni ineffabili, sconosciute per l'addietro.

Gli ho dato il posto d'onore, lo porto sempre con me...; un'occhiata, un bacio al Crocifisso è la sintesi di tutte le promesse,

di tutti gli ideali, di tutto quanto desidero quaggiù! Sì, o Dio della mia giovinezza!

a Voi il fiore della mia gioventù! tutte le mie forze, tutto l'amor mio! Questo ad onta di quelli che non vi vogliono,

di quelli che si vergognano di Voi! Accettate, o Signore, questi sfoghi dell'anime e lasciate che ancora una volta

vi ringrazi di avermi chiamato all'Unione, dove Voi siete il padre, il maestro, il fratello...».

Tenendo conto dell'evidente attrattiva e delle benedizioni di Gesù Crocifisso sulla condotta dei giovani

e anche delle utili direttive ricavate dalle relazioni con Fra Leopoldo, preparai il Regolamento manoscritto

e il giorno 24 gennaio 1917 lo portai al Servo di Dio perché implorasse la benedizione

di Nostro Signore su quell'importante documento.

In quei giorni si trovava nel Convento di S. Antonio di Torino,

per sostituire un suo Confratello cuoco chiamato sotto le armi.

Ecco la relazione del Servo di Dio: « La mattina del 25 gennaio 1917 era il giorno in cui dovevo alzarmi prima,

mettere il Regolamento vicino alla porticina del santo Tabernacolo e prostrarmi in adorazione al SS. Sacramento

per sentir se la Bontà e la Misericordia di Dio Gesù Sacramentato si fosse compiaciuta dirmi qualcosa.

Feci di tutto per svegliarmi in tempo, ma non avendo l'orologio, mi rassegnai ad alzarmi per la chiamata al coro.

Il rev. Padre Berardo celebrò la S. Messa alle ore 6, ed io ebbi il bene di servirla.

Feci la S. Comunione e ci incamminammo verso la balaustra per comunicare il popolo.

Nel ricevere la Santa ostia sentii un gusto soave di Paradiso e dico tra me: " Come va questa mattina, tanto fervore? ".

Quando arrivammo a comunicare quattro persone, sento dentro di me una voce potente:

" Dirai al Fratello Teodoreto che il Regolamento va tanto bene ", e lo ripeté tre volte » ( L 186 ).

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