Vita prima

Capitolo X

Francesco predica il Vangelo e annuncia la pace

Conversione dei primi sei Frati

[358] 23. Da allora, con grande fervore ed esultanza, egli cominciò a predicare la penitenza, edificando tutti con la semplicità della sua parola e la magnificenza del suo cuore.

La sua parola era come fuoco bruciante, penetrava nell'intimo dei cuori, riempiendo tutti di ammirazione.

Sembrava totalmente diverso da come era prima: tutto intento al cielo, disdegnava guardare la terra.

E, cosa curiosa, iniziò la sua predicazione proprio dove, fanciullo, aveva imparato a leggere, e dove poi ebbe la prima gloriosa sepoltura, così che un felice inizio fu coronato da una fine ancor più lieta.

Insegnò dove aveva imparato e terminò felicemente dove aveva incominciato.

[359] In ogni suo sermone, prima di comunicare la parola di Dio al popolo, augurava la pace, dicendo: « Il Signore vi dia la pace! » ( 2 Ts 3,16 ).

Questa pace egli annunciava sempre sinceramente a uomini e donne, a tutti quanti incontrava o venivano a lui.

In questo modo otteneva spesso, con la grazia del Signore, di indurre i nemici della pace e della propria salvezza, a diventare essi stessi figli della pace e desiderosi della salvezza eterna.

[360] 24. Il primo tra quelli che seguirono l'uomo di Dio fu un abitante d'Assisi, devoto e semplice di spirito.

Dopo di lui frate Bernardo, raccogliendo questo messaggio di pace, corse celermente al seguito del Santo di Dio per guadagnarsi il regno dei Cieli.

Egli aveva già più volte ospitato Francesco nella sua casa; ne aveva osservato e sperimentato la vita e i costumi e, attratto dalla sua santità, cominciò a riflettere seriamente, finché si decise ad abbracciare la via della salvezza.

Lo vedeva passare le notti in preghiera, dormire pochissimo e lodare il Signore e la gloriosa Vergine Madre sua, e, pieno di ammirazione pensava: « Veramente quest'uomo è un uomo di Dio! »

Si affretta perciò, a vendere tutti i suoi beni, distribuendo il ricavato ai poveri, non ai parenti, e, trattenendo per sé solo il titolo di una perfezione maggiore, mette in pratica il consiglio evangelico: Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che hai, dàllo ai poveri, e avrai un tesoro in Cielo poi vieni e seguimi! ( Mt 19,21 ).

Fatto questo, vestì l'abito e condivideva la vita di san Francesco, e stette sempre con lui, fino a quando, cresciuti di numero, con l'obbedienza del pio padre, fu inviato in altre regioni.

[361] La sua conversione a Dio servì di modello per tutti quelli che vennero dopo di lui: dovevano vendere i loro beni e distribuire il ricavato ai poveri.

La venuta e la conversione di un uomo così pio riempirono Francesco di una gioia straordinaria: gli parve che il Signore avesse cura di lui, donandogli il compagno di cui ognuno ha bisogno e un amico fedele.

[362] 25. Presto venne alla sua sequela un altro cittadino di Assisi, degno di ogni elogio per la sua vita, che chiuse poco dopo ancor più santamente di come l'aveva incominciata.

Ed ecco sopraggiungere frate Egidio, uomo semplice, retto e timorato di Dio ( Gb 1,8; Gb 2,3 ), che, in tutta la sua lunga vita, praticò la santità, la giustizia, la pietà, lasciandoci esempi di obbedienza perfetta, lavoro manuale, amore al raccoglimento e alla contemplazione religiosa.

Dopo di lui arrivò un altro, e finalmente il loro numero divenne sette con frate Filippo, al quale il Signore aveva toccato e purificato le labbra con il carbone ardente, così che parlava di Dio con spirito mirabile.

Interpretava la Scrittura, spiegando il significato più recondito, senza aver studiato nelle scuole, simile a coloro che i principi dei Giudei disprezzavano come ignoranti e illetterati.

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