Auschwitz

Teologia dopo ...

Auschwitz è il nome tedesco ( in polacco Oswiecim ) del villaggio situato a 60 km a ovest di Cracovia, dove durante la seconda guerra mondiale i nazisti organizzarono il più ampio campo di concentramento e il più importante campo di sterminio mediante gas e forni cromatori ( Auschwitz II, o Birkenau ) per prigionieri e oppositori.

Ad Auschwitz tu sterminato circa un quarto dei 6 milioni di ebrei uccisi dai nazisti fra il 1942 e il 1945.

Auschwitz è stato assunto a simbolo di tutto l'orrore legato alla "soluzione finale", e cioè al progetto di eliminazione degli ebrei in quanto ebrei da parte dei nazisti.

Gli avvenimenti legati allo sterminio degli ebrei ( la Shoà ) hanno dato origine a una riflessione storica, che si interroga sulle responsabilità dei cristiani nel preparare quel sentimento antigiudaico e quell'insegnamento del disprezzo", sul quale hanno potuto innestarsi e trovare credito le azioni estreme del nazismo.

Inoltre la teologia sia nel mondo ebraico, sia nel mondo cristiano cerca di comprendere come questi avvenimenti siano potuti accadere e come si possano conciliare con la fede in un Dio buono e misericordioso.

La "teologia dopo Auschwitz" afferma che Dio non "permette" il male, ma soffre con l'uomo ed è accanto a coloro che soffrono
( secondo la fede cristiana nel "Dio crocifisso" ).

E l'uomo che è chiamato da Dio a non permettere più che altri uomini debbano soffrire.

Per questo Auschwitz deve essere ricordato per rafforzare il nuovo orientamento di dialogo e di incontro fra le Chiese cristiane e il popolo d'Israele avviato negli ultimi decenni e per sconfiggere ogni forma di pregiudizio e di razzismo, onde evitare che l'umanità possa rendersi ancora responsabile di analoghi atroci crimini nei confronti di Dio e dell'uomo.

v. Shoà; Male