Bultmann

Rudolf

Teologo tedesco ( Wiefelstede, 01- denburg 1884 - Marburgo 1976 ).

Luterano, è considerato uno dei più grandi studiosi del Nuovo Testamento nel '900.

La "storia delle forme"

La sua opera si è interessata dapprima ai problemi legati allo studio scientifico dei Vangeli; Bultmann è, infatti, conosciuto come uno dei fondatori del metodo della "storia delle forme" ( Formgeschichte ), che viene applicato allo studio dei vari strati della tradizione evangelica primitiva che sono poi confluiti nei Vangeli ( fondamentale a questo riguardo è la Storia della tradizione sinottica, 1921 ).

La sua ricerca mostra come i Vangeli abbiano una preistoria che li ha visti esistere come frammenti dapprima isolati e poi uniti
in piccole unità letterarie ( le forme ) contenenti i detti e i fatti compiuti da Gesù.

Queste unità sono state tramandate ed elaborate dalla comunità primitiva ( v. ), in funzione sia dei suoi problemi interni che in rapporto con la cultura circostante.

La demitizzazione.

In un secondo momento, a partire da Nuovo Testamento e mitologia ( 1941 ), l'interesse storico ed esegetico in Bultmann lascia il passo a un approfondimento teologico diretto a chiarire le condizioni per le quali il messaggio del Nuovo Testamento può essere comprensibile e significativo per l'uomo d'oggi.

Primo ostacolo su questa strada è rappresentato, a suo dire, dal linguaggio mitico col quale si esprime il Nuovo Testamento: è un linguaggio che offre un'immagine del mondo radicalmente diversa da quella dell'uomo contemporaneo e che lo rende quindi difficilmente comprensibile.

Quindi Bultmann esorta a cercare oltre la superficie del racconto mitico ( v. demitizzazione ) per individuare il suo nucleo: la parola decisiva e definitiva che Dio pronuncia in Cristo, capace di illuminare la vita umana offrendo all'uomo una possibilità radicalmente nuova.

Bultmann, mutuando l'espressione dalla filosofia esistenziale di M. Heidegger, chiama esistenza autentica la sostanza del messaggio che il Nuovo Testamento vuole trasmettere: si tratta della vita nella tede, accessibile nell'attimo della decisione esistenziale che sceglie per Cristo.

La Parola di Dio è appello alla decisione; accoglierla nella fede non significa aderire a qualcosa di misterioso e incomprensibile, ma comprendere di non appartenere al mondo, che è lo spazio del peccato e della morte, bensì al Dio della vita.

Accanto agli indubbi meriti legati al rinnovamento dell'esegesi ( v. esegesi biblica ) e alla proposta della comprensione esistenziale, il pensiero di Bultmann ha suscitato riserve e un ampio dibattito fra i suoi stessi discepoli a motivo della sua convinzione dell'impossibilità di arrivare alla conoscenza storica di Gesù e della conseguente debolezza della sua visione cristologica.