Erasmo

da Rotterdam

Nome umanistico di Geert Geertsz, umanista olandese ( Rotterdam ca 1466 - Basilea 1536 ).

Rimasto orfano all'età di 14 anni, venne educato dai monaci agostiniani e divenne sacerdote ( 1492 ), ma abbandonò la vita claustrale, seguendo la libera ricerca teologica.

Nel 1499 in Inghilterra entrò in contatto con l'umanesimo cristiano di Tommaso Moro e Giovanni Fisher, che, indicandogli la strada della Bibbia e dei Padri della Chiesa, ispirarono l'Enchiridion militis christiani ( Manuale del soldato di Cristo, 1503 ), nel quale Erasmo proponeva la perfezione cristiana come ideale comune e non esclusiva prerogativa di clero e monaci.

Nell'edizione del 1518 dell'Enchiridion, Erasmo approfondì le sue concezioni religiose e umanistiche: cristianesimo come fedeltà allo spirito del Vangelo, interiorità, chiarezza e semplicità nell'espressione della fede così che tutti possano accedere a Cristo.

Nella sua opera più celebre, l'Elogio della pazzia ( 1511 ), a una società prigioniera di convenzioni e di valori effimeri contrappone la superiore "follia" della vita cristiana.

Del 1516 è il Novum instrumentum ( Nuovo strumento ), in cui pubblicò un'edizione critica del testo greco del Nuovo Testamento con annotazioni e una traduzione latina; con quest'opera il grande umanista ribadì, per via filologica, la necessità di accostarsi direttamente alle fonti della salvezza.

Pur disapprovando molte critiche rivolte alle nuove idee di Lutero, Erasmo nel De libero arbitrio ( Il libero arbitrio, 1524 ) polemizzò con lui, sostenendo il valore delle opere della libera volontà umana che, insieme alla grazia, conducono alla salvezza.