Mounier

Emmanuel ...

Filosofo francese ( Grenoble 1905 - Chatenay-Malabry, Parigi 1950 ).

Sulla scorta di J. Chevalier, di J. Maritain, di H. Bergson e soprattutto di C. Péguy ( al quale dedicò un'importante monografia, Il pensiero di C. Péguy, 1931 ), intraprese una critica radicale della società contemporanea e del suo assetto borghese.

Attorno alla rivista "Esprit", da lui fondata nel 1932, promosse il movimento personalista ( v. personalismo ), che resta forse l'espressione più significativa del cattolicesimo impegnato in Francia.

Le linee programmatiche del movimento furono stese da Mounier a più riprese: negli scritti raccolti in Rivoluzione personalista e comunitaria ( 1935 ), e più segnatamente nei due saggi: Dalla proprietà capitalistica alla proprietà umana ( 1936 ) e Manifesto a servizio del personalismo ( 1936 ).

Fra i suoi molti scritti vanno segnalati in particolare: Introduzione agli esistenzialismi ( 1946 ); Trattato del carattere ( 1946 ); Il personalismo ( 1949 ).

Il personalismo comunitario

Da Péguy Mounier riprese e sviluppò la critica dell'individualismo borghese, senza allinearsi nell'alternativa di marca marxista.

Fra liberalismo e collettivismo propose appunto la via del personalismo comunitario.

Intese la "persona", di cui non volle mai dare una definizione precisa, come centro di una presenza spirituale, come apertura al trascendente in senso religioso ma anche nel senso di un impegno storico per il regno delle libertà.

In questa prospettiva la persona non è il semplice individuo, ma porta in se stessa la dimensione della vita comunitaria, che Mounier disegnò come un compito profetico e insieme come un riferimento costante per l'impegno politico, in particolare per il superamento di quell'ordine apparente che l'uomo borghese affida all'equilibrio dei profitti.

In concreto Mounier cercò anche di individuare le linee di un nuovo assetto sociale, ma soprattutto cercò di individuare le linee interiori della rivoluzione personalista: al limite questa può tradursi anche in rivolta, ma in ogni caso deve darsi come testimonianza, come dissociazione costante dal "disordine stabilito" della società borghese.

All'indomani della morte di Mounier il suo successore alla direzione di "Esprit" A. Béguin poté scrivere su "Témoignage chretien": "Fu esattamente un cristiano nel tempo, il contrario d'un cristiano che viene a patti col suo tempo".