Rosmini

Antonio ...

Filosofo e teologo italiano ( Rovereto 1797 - Stresa 1855 ).

Sacerdote nel 1821, nel 1828 pose le basi di una nuova congregazione religiosa, l'Istituto della Carità ( v. rosminiani ).

Nel 1830 apparve il suo primo grande trattato filosofico, il Nuovo saggio sull'origine delle idee, a cui seguirono, tra gli altri, i Principi della scienza morale ( 1831 ), Filosofia del diritto ( 1841-43 ), Teodicea ( 1845 ), Psicologia ( 1846-48 ), Teosofia ( 1859-74 ).

Impegnato diplomaticamente nel tentativo di conciliare le aspirazioni risorgimentali del Piemonte e le posizioni di papa Pio IX, tracciò le linee di un vasto disegno di riforma religiosa e politica in senso cattolico - liberale ( Cinque piaghe della Chiesa, 1848; Costituzione secondo la giustizia sociale, 1848 ).

I due libri vennero messi all'indice nel 1849.

Il prevalente orientamento tomista del pensiero cattolico portò il Sant'Uffizio a giudicare nel 1888 "non consone alla verità cattolica" 40 proposizioni tratte dalle opere di Rosmini.

Oggi la "questione rosminiana" appare superata.

Il pensiero

Rosmini accolse dalla modernità l'idea che il problema della conoscenza è preliminare a ogni altro problema filosofico.

L'idea dell'essere, che ci è nota per intuizione, è presupposto di qualsiasi conoscenza e condizione di ogni verità e non è prodotta da noi, ma proviene da Dio.

Dalla sola idea dell'essere derivano le altre idee e i primi princìpi del conoscere.

L'idea dell'essere non è una realtà puramente psicologica, ma una delle forme fondamentali attraverso le quali la mente intuisce l' "essere ideale", ben distinto dall' "essere reale", cioè dalla molteplicità degli enti in cui si attua concretamente e di cui abbiamo esperienza.

L'etica rosminiana si riassume nella formula "ama l'essere, ovunque lo conosci, in quell'ordine ch'egli presenta alla tua intelligenza".

La morale filosofica si completa per Rosmini in quella teologica, che consente con il dogma del peccato originale, di spiegare come l'uomo possa volgersi al male, anche dopo averlo chiaramente riconosciuto per tale.

Nella difesa e nella promozione della persona e dei suoi diritti, anzi, della persona in quanto "diritto sussistente", risiede per Rosmini il compito fondamentale della comunità politica.

La libertà è il diritto da cui discendono tutti gli altri ( Rosmini, deciso sostenitore del costituzionalismo, insistette particolarmente sulla libertà religiosa e sulla libertà di associazione ) e la proprietà ne costituisce una sorta di concreto prolungamento.

La società civile è tenuta non solo a tutelare i diritti dei singoli, ma anche quelli delle diverse società presenti all'interno di essa, fra le quali decisive per il "perfezionamento del genere umano" sono la "società domestica", cioè la famiglia, e la "società teocratica", cioè la Chiesa.