Buona novella

Le guarigioni miracolose sono i segni privilegiati dell'avvento messianico ( Mt 10,1.7s; Mt 11,4s ).

Mt 4,23

La « buona novella », espressa dal termine greco vangelo, è la venuta del regno di Dio ( Mt 4,17+ ).

Già preparata nellA. T. ( Is 40,9; Is 52,7; Is 61,1 ), viene annunziata da Gesù che « proclama » il vangelo ( Mt 4,23; Mt 9,35; Mc 1,14p ), « evangelizza » il regno ( Lc 4,43; Lc 8,1; Lc 16,15 ) e invita a credervi ( Mc 1,5; Mt 8,10+; Rm 1,16+ ).

Questo regno è giunto nella sua persona ( Mt 11,5p; Lc 4,18.21 ).

Dopo di lui, i suoi discepoli porteranno il vangelo in tutto il mondo ( Mt 24,14p; Mt 26,13p; Mc 16,15; At 5,42+; Gal 2,7 ).

Prima predicata, poi un po' alla volta scritta, questa buona novella si è fissata nei quattro vangeli canonici.

Il sostantivo, che mai appare in Luca, riveste sempre in Marco ( e in Mt 26,13 ) il valore d'un termine tecnico, usato in modo assoluto, che si traduce meglio con « evangelo ».

Altrove in Mt, e sempre in Lc che usa solo il verbo derivato ( Lc 1,19+ ), la traduzione ( annunziare la ) « buona novella » sembra preferibile.

Mc 1,1