Osanna

È acclamazione ebraica ed aramaica che, dal senso di "Salva, di grazia!", si esteriorizzò in quello più immediato di "gloria!", "lode!", "viva!".

Con questa interiezione di gioia la folla salutò l'ingresso di Gesù in Gerusalemme ( Mt 21,9.15; Mc 11,9; Gv 12,13 ) e di qui essa fu inserita nell'uso liturgico, specialmente per la Domenica delle Palme.

Gli Ebrei solevano chiamare "giorno del grande Osanna" il settimo della festa delle Capanne, nella quale ringraziavano il Signore per i frutti della terra: ripetevano infatti questo grido agitando un fascio di rami di mirto o di salice che portavano in mano e che veniva esso pure chiamato "osanna".

Invocazione liturgica ebraica ( hoshi 'ah na': deh salva! ) rivolta a Dio ( Sal 118,25 ) e impiegata dalle folle per acclamare Cristo nel suo ingresso a Gerusalemme.

L'acclamazione è stata inserita nel canto di lode che segna il culmine del Prefazio ( prima sezione della preghiera eucaristica: "Santo, santo, santo..., osanna..." ).

  Mt 21,9