Giovanni Battista de La Salle

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Nascita, educazione, primi studi e canonicato

Se, secondo San Paolo, i giusti sono il profumo di Cristo, possiamo dire senza adulazione che il servo di Dio Giovanni Battista de La Salle è uno di questi perché il profumo delle sue virtù si è diffuso come un balsamo prezioso durante la sua vita ed è più soave dopo la sua morte, aumentando ogni giorno la stima che le persone pie avevano nutrito per lui.

E ciò che doveva cancellare la sua memoria tra i viventi1sembra confermarla più che mai.

Questo è secondo giustizia, perché egli durante la vita ha sempre fuggito gli onori, si è nascosto agli occhi degli uomini per dedicarsi a ciò che sembrava più spregevole al mondo.

Dunque è giusto, affermo, sottrarlo all'oscurità in cui ha voluto restare tutta la vita per metterlo sul candelabro, affinché l'esempio delle virtù che ha praticato sia luce per coloro che leggeranno questa biografia.

Comincerò dalla nascita a tracciare il quadro delle sue virtù, senza attardarmi a fare ricerche sulle origini della sua onorata famiglia con una noiosa genealogia.

È sufficiente prendere atto che Giovanni Battista nacque da una delle più stimate famiglie di Reims.

Suo padre,2 che occupava con probità la carica di consigliere "au presidiai"3 nella medesima città,4 era uomo di grande pietà e, volendo conservare tutta la vita questo tesoro ricevuto per educazione, cercò il modo di mantenerlo anche tra gli impegni del mondo.

Il mezzo che gli parve più adatto fu quello di scegliersi una sposa che condividesse le medesime scelte di vita.

Per questo pose gli occhi su una virtuosa signorina di una nobile famiglia di Brouillet, Nicole Moèt, persona raccomandabile per pietà e nobiltà che non fu mai seconda al marito in tutte le belle qualità che egli possedeva.

Il matrimonio fu felice, sia per la religiosità dei coniugi che attirò le benedizioni del cielo, sia per la loro fecondità.

Essi ebbero, infatti, sette figli, cinque maschi e due femmine,5 e tutti seguirono le tracce del padre e della madre in una vita virtuosa.

Tre figli scelsero la vita sacerdotale: due divennero canonici della cattedrale di Reims; il terzo fu priore dei religiosi di Sainte - Geneviève.6

Gli altri due si sposarono, così come una delle figlio, mentre l'altra fu religiosa a Saint - Etienne - les - Dames.

Questa la felice posterità dei genitori del nostro uomo di Dio, che fu il primogenito e fu anche il primo a essere offerto a Dio quale fervente ministro della sua Chiesa, evangelico operaio al lavoro nella sua vigna.

Egli nacque a Reims il 30 aprile 1651 e fu battezzato nella chiesa parrocchiale di Saint - Hilaire con il nome di Giovanni Battista: un felice presagio perché egli imiterà il precursore di Gesù Cristo in penitenza e in zelo per la gloria di Dio e la salvezza delle anime.

I suoi genitori misero ogni cura per educarlo cristianamente e infatti Giovanni Battista con l'età cresceva in saggezza davanti a Dio e agli uomini.

Di giorno in giorno si rivelò un amabile fanciullo, portate alla virtù e attratto dalla vita ecclesiastica.

In casa simulava la costruzione di piccole cappelle in cui cantava e imitava le sacre funzioni.

Questa era la sua principale attrattiva, disdegnando i divertimenti a cui era spesso invitato.

Dalle questioni che proponeva, dimostrò di aver superato l'infanzia all'età di quattro o cinque anni.

Questo apparve chiaro una volta quando, durante una festa, si ritirò presso la nonna chiedendole di leggergli la vita dei santi.

Un presagio di quanto poi ne avrebbe imitate le virtù.

Fin da piccolo cominciò ad amare ciò che costituiva il piacere dei santi: la preghiera e le funzioni liturgiche.

Provava la gioia maggiore quando il padre lo invitava ad accompagnarlo alla recita dell'ufficio divino a cui egli era quotidianamente assiduo.

Fu in quelle occasioni che manifestò le sue inclinazioni nel servire le messe come chierichetto, ispirando devozione a tutti coloro che lo vedevano.

Poiché cresceva di giorno in giorno come una pianta rara, destinata a portare molto frutto, all'età di nove anni fu iscritto alla scuola7 con ottimi risultati.

La saggezza e la dolcezza che egli manifestò, lo resero amabile ai maestri e degno di stima dai compagni che vedevano in lui un modello da imitare.

Ma ciò che lo rese più simpatico fu la naturalezza che dimostrava nella pratica cristiana, senza nessuna ostentazione.

Era gaio senza leggerezza e devoto senza simulazione, segni premonitori di un equilibrio che maturerà da adulto.

Dio, che vedeva quali frutti cominciava a portare la giovane pianta, volle trapiantarlo nel giardino della sua Chiesa, e ciò avvenne all'età di 15 anni con il lascito che gli permise di ricevere il canonicato8 in cui ebbe l'occasione di aumentare il suo fervore.

Da allora egli si dedicò con fedeltà ai suoi obblighi, il primo dei quali era la recita dell'ufficio divino.

Ma non attese questa occasione per iniziare tale pratica: ne aveva imparato la recita dal nonno e aveva cominciato a essere fedele ogni giorno, prima ancora di ricevere la tonsura.9

Durante la sua vita poi fu fedelissimo a questo obbligo, tanto che si dovette faticare a impedirglielo durante le gravissime malattie che lo colpirono.

Anzi proprio in quelle occasioni recitava l'ufficio con tale devozione che strappava le lacrime a chi lo assisteva.

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1 Il fatto di aver lasciato una vita di successo come nobile, teologo e canonico della cattedrale di Reims per una vita povera, umile e penitente in comunità con i Fratelli
2 De La Salle Louis. Discendente da antica famiglia nobiliare poi decaduta, appartenente alla "noblesse de robe" ( nobiltà di censo ), nacque nel 1625 e morì nel 1672. Studiò diritto, fu celebre avvocato. Sposò il 2 settembre 1650 Nicole Moet, nata nel 1633 e morta nel 1671. Nobile di nascita perse il titolo contraendo matrimonio con Louis de La Salle
3 Consigliere presso il tribunale. Louis fu anche consigliere municipale, amministratore dell'ospedale e della parrocchia di Saint - Symphorien
4 Le parti in corsivo di tutta la biografìa corrispondono alle cancellature di mano del canonico Louis de La Salle di cui si è parlato nell'introduzione
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Bernard, come Maillefer e Blain, non è preciso sui dati relativi ai figli di Louis e Nicole de La Salle. Anche molti biografi successivi non sono attendibili. La ricerca più autorevole è quella di Fr. Leon de Marie Aroz: "Les actes d'état civil de la Famille de Saint Jean-Baptiste de La Salle", (CL N° 26). Fr. José Maria Valladolid in "Chronologie lasallienne" (Lasalliana n° 31, 1994) elenca la nascita degli 11 figli di Louis e Nicole come segue:
30 aprile 1651: Giovanni Battista, canonico, fondatore dei FSC.
11 dicembre 1652: Remy, morto in tenera età.
26 febbraio 1654: Marie, sposa di Jean Maillefer.
29 febbraio 1656: Rose-Marie, che il Fondatore chiama Rosette, suora.
2 febbraio 1658: Marie-Anne, morta in tenera età.
21 settembre 1659: Jacques-Joseph, sacerdote.
15 febbraio 1663: Jean-Louis, morto a 10 mesi.
15 dicembre 1664: Jean-Louis, o Louis, canonico della Cattedrale di Reims.
3 settembre 1666: Pierre, sposo di Francoise Henriette Bachelier.
10 settembre 1667: Simon, morto a 1 anno 7 mesi.
12 luglio 1670: Jean-Remy, sposo di Madeleine Bertin de Rocheret.

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Nell'interlinea del testo manoscritto una precisazione permette di leggere: "Due furono canonici della cattedrale di Reims e l'altro canonico regolare ( religioso ) di Sainte - Geneviève"

7 Giovanni Battista entra nel "college des Bons-Enfants" il 10 ottobre 1660, quindi all'età di 9 anni. Il padre Louis ha iscritto il figlio al College perché dipendeva dall'Università su cui egli esercitava un'opera di vigilanza come consigliere "au presidiai"
8 Monsieur Pierre Dozet il 9 luglio 1666 cede la sua prebenda a Giovanni Battista, suo lontano parente, che viene nominato canonico della cattedrale di Reims. Prenderà possesso del canonicato il 7 gennaio 1667. Quattro linee aggiunte in margine al testo manoscritto dicono: "E il canonico che gli lasciò il canonicato ripeteva sovente: - Mio piccolo cugino, un canonico deve vivere come un certosino, cioè ritirato come un certosino, passando la sua vita nella ritiratezza e nella solitudine - "
9 Giovanni Battista riceve la tonsura nella cappella dell'arcivescovado l'11 marzo 1662