Discorsi sul Vecchio Testamento

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Discorso tenuto a Cartagine

Nella Basilica dei maggiori sul responsorio del salmo 149: "Cantate al Signore un cantico nuovo"

2 - Amiamo perché siamo stati amati
3 - Dio è amore ineffabile
4 - Esempio dell'amore umano
6 - Siate voi stessi la lode di Dio
7 - Per acquistare la carità dona te stesso
8 - Se non ami Dio non ami te stesso
9 - Preghiera dopo il discorso

1 - Siamo stati esortati a cantare al Signore un cantico nuovo.

L'uomo nuovo conosce il cantico nuovo.

Il cantico è un fatto d'allegrezza e, se consideriamo la cosa con maggior diligenza, è un fatto d'amore, sicché chi sa amare la vita nuova sa cantare il cantico nuovo.

Occorre quindi che ci si precisi quale sia la nuova vita a motivo del cantico nuovo.

Rientrano infatti nell'unico regno tutte queste cose: l'uomo nuovo, il cantico nuovo, il testamento nuovo, per cui l'uomo nuovo e canta il cantico nuovo e appartiene al Testamento nuovo.

2 - Amiamo perché siamo stati amati

Non c'è nessuno che non ami; quel che si domanda è che cosa ami.

Non ci si esorta a non amare ma a scegliere quel che amiamo.

Ma cosa potremo noi scegliere se prima non siamo stati scelti noi stessi?

In effetti, se non siamo stati prima amati, non possiamo nemmeno amare.

Ascoltate l'apostolo Giovanni. È quell'apostolo che poggiò il capo sul petto del Signore e in quel banchetto bevve i misteri celesti. ( Gv 13,23; Gv 21,20 )

Da quanto bevve, da quella sua felice ubriachezza eruttò: In principio era il Verbo. ( Gv 1,1 )

Umiltà sublime ed ubriachezza sobria!

Orbene, quel grande eruttatore, cioè predicatore, fra le altre cose che aveva bevute dal petto del Signore disse anche questo: Noi amiamo perché lui ci ha amati precedentemente. ( 1 Gv 4,10 )

Molto aveva concesso all'uomo - parlava infatti di Dio! - quando aveva detto: Noi amiamo.

Chi ama? Chi è amato? Gli uomini amano Dio, i mortali l'immortale, i peccatori il giusto, i fragili l'immutabile, le creature l'artefice.

Noi abbiamo amato. Ma chi ci ha dato questa facoltà? Poiché egli ci ha amati antecedentemente.

Cerca come possa l'uomo amare Dio: assolutamente non lo troverai se non nel fatto che egli ci ha amati per primo.

Ci ha dato se stesso come oggetto da amare, ci ha dato le risorse per amarlo.

Cosa ci abbia dato al fine di poterlo amare ascoltatelo in una maniera più esplicita dall'apostolo Paolo, che dice: La carità di Dio è diffusa nei nostri cuori.

Ma come? Forse per opera nostra? No.

Ma allora come? Attraverso l'azione dello Spirito Santo che ci è stato dato. ( Rm 5,5 )

3 - Dio è amore ineffabile

Poiché dunque tanto grande è la fiducia che abbiamo, amiamo Dio attraverso Dio. Senz'altro!

Siccome lo Spirito Santo è Dio, noi amiamo Dio attraverso Dio.

Cosa potrei dire di più che amiamo Dio attraverso Dio?

Effettivamente, se ho potuto affermare che l'amore di Dio è diffuso nei nostri cuori attraverso l'azione dello Spirito Santo che ci è stato donato, ( Rm 5,5 ) ne segue che, essendo lo Spirito Santo Dio, noi non possiamo amare Dio se non per mezzo dello Spirito Santo, cioè non possiamo amare Dio se non attraverso Dio.

Ne è la [ ovvia ] conseguenza. Ascoltate la cosa in maniera più palese dallo stesso Giovanni.

Dio è amore, e chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. ( 1 Gv 4,16 )

Sarebbe stato poco dire: L'amore procede da Dio.

Chi di noi oserebbe dire quello che propriamente è stato detto: Dio è amore?

Lo ha detto uno che sapeva quel che possedeva.

Come fa allora l'immaginazione e il pensiero dell'uomo, così instabili, a fabbricarsi un dio?

Come può l'uomo fabbricarsi in cuore un idolo, modellandolo sulle forme che può pensare e non qual è quello che ha meritato di scoprire? "No è così?".

"No, ma è così". Cosa stai lì a ordinarne i lineamenti, a strutturarne le membra, a plasmare secondo il tuo arbitrio la statura, a immaginare la bellezza del corpo? Dio è amore.

Qual è il colore della carità? quali i lineamenti? quale la forma? Nulla di questo vediamo; eppure lo amiamo.

4 - Esempio dell'amore umano

Oso dire una cosa alla vostra Carità.

Osserviamo nelle cose inferiori ciò che dobbiamo riscontrare nelle superiori.

Lo stesso amore basso e terreno, lo stesso amore sudicio e delittuoso che si attacca alle bellezze del corpo ci offre un qualche richiamo per elevarci alle cose più alte e più pure.

Ecco un uomo lascivo e disonesto che si innamora d'una bellissima donna.

Il movente è, è vero, la bellezza del corpo, ma quello che si cerca è lo scambio interno di amore.

Se infatti quel tale ode che la donna lo odia, non ne seguirà forse che tutto il suo trasporto impetuoso per quelle membra attraenti si raffredderà?

Da ciò che mirava d'avere, in certo qual modo si ritrae, si allontana, e, offeso, comincia anche a odiare ciò che amava.

Forse che è mutata la bellezza esteriore? Non le restano forse ancora tutte le doti che l'avevano attratto?

Certo che restano. La verità è che egli ardeva [ d'amore ] per ciò che vedeva, ma dal cuore esigeva ciò che non vedeva.

Se al contrario s'accorge che lo scambio d'amore esiste, quanto più fortemente se ne infiamma!

Lei vede lui, lui vede lei, l'amore non lo vede nessuno.

Eppure ciò che si ama è proprio questo [ elemento ] che non si vede.

5 - Elevatevi da questa bramosia fangosa, per abitare [ col cuore ] nella carità fulgente di luce.

Tu non vedi Dio. Ama e lo possiedi.

In fatto di desideri riprovevoli, quante cose si amano e non si riesce ad averle!

Vengono cercate con affetto sordido, ma non per questo immediatamente le si posseggono.

Coincidono forse amare l'oro e possedere l'oro? Molti lo amano, ma non lo posseggono.

Forse che amare amplissimi e feracissimi campi è lo stesso che possederli? Molti li amano ma non li posseggono.

Forse che amare gli onori è lo stesso che possedere gli onori?

Molti, che pur bramano ardentemente gli onori, sono privi di onori.

Cercano di averli, ma spesse volte muoiono prima di conseguire quel che cercavano.

Dio ci si offre in forma di capitale.

Ci grida: Amatemi e mi possederete, poiché se non mi avreste, non potreste nemmeno amarmi.

6 - Siate voi stessi la lode di Dio

O fratelli, o figli, o germogli della Chiesa cattolica, o semi santi e celesti, o rigenerati in Cristo e [ in lui ] nati dall'alto, ascoltatemi!

Anzi, stimolati da me, cantate al Signore un cantico nuovo. ( Sal 149,1 )

Eccomi - dici - io sto cantando. Stai cantando, è vero, stai cantando: lo ascolto.

Ma che la tua vita non proferisca testimonianza contrastante con la tua lingua.

Cantate con le voci, cantate con i cuori; cantate con le labbra, cantate con i costumi.

Cantate al Signore un cantico nuovo. Volete sapere cosa occorra cantare di colui che amate?

Senza dubbio vuoi cantare di colui che ami. Vuoi conoscere le sue lodi per cantarle.

Avete ascoltato: Cantate al Signore un cantico nuovo.

Vuoi conoscerne le lodi? La sua lode nella Chiesa dei santi. ( 1 Gv 4,16 )

La lode da cantare è lo stesso cantore.

Volete innalzare lodi a Dio? Siate voi la lode che volete proferire; e sarete sua lode se vivrete bene.

La sua lode infatti non è nelle sinagoghe dei giudei, non è nella scempiaggine dei pagani, non negli errori degli eretici, non nelle acclamazioni dei teatri.

Volete sapere dove sia? Guardate a voi stessi, siatelo voi stessi! La sua lode nella Chiesa dei santi.

Cerchi il motivo che ti faccia godere quando canti? Si allieti Israele in colui che l'ha creato; ( Sal 149,2 ) e non troverà dove allietarsi se non in Dio.

7 - Per acquistare la carità dona te stesso

Bene, miei fratelli! Interrogate voi stessi, esaminate le [ vostre ] celle interiori.

Guardate e riflettete su quanto siate ricchi in fatto di carità; e poi accrescete quel che avete riscontrato.

Badate a tale tesoro, perché possiate essere interiormente ricchi.

Anche delle altre cose che hanno un gran pregio si dice, è vero, che sono cose care, e ciò non invano.

Osservate il vostro modo di parlare. Questo - dite - è più caro di quello.

Che significa "più caro" se non più prezioso? Se si dice "più caro" ciò che è più prezioso, che cosa, miei fratelli, sarà più caro della carità in se stessa?

Quale pensiamo possa essere il suo prezzo? ( Pr 31,10 )

Dove si trova il suo prezzo? Prezzo del grano è qualche tua moneta, prezzo d'un campo è l'argento, prezzo di una pietra preziosa è l'oro; prezzo della carità sei tu stesso.

Cerchi dunque come possedere un campo, una pietra preziosa, un giumento.

Cerchi come comprare un campo e lo cerchi in tasca tua.

Se però vuoi possedere la carità, cerca te stesso, trova te stesso.

Forse che stenti a darti per paura di consumarti? Tutt'altro! Se non ti darai sei perduto.

La stessa carità [ ti ] parla per bocca della Sapienza e ti dice qualcosa che t'impedisce d'avere paura delle parole: Da' te stesso. ( Pr 23,26)

Se infatti qualcuno volesse venderti un campo ti direbbe: Dammi del tuo oro, e se qualche altro [ volesse venderti ] cose simili, dammi tue monete - ti direbbe -, dammi del tuo argento.

Ascolta cosa ti dice la carità per bocca della Sapienza: Dammi il tuo cuore, o figlio. ( Pr 23,26 )

Dice: Dammi. Che cosa? Il tuo cuore, o figlio.

Era male quando esso era dalla parte tua, quando era tuo.

Ti lasciavi infatti attrarre da vanità e da amori lascivi e perniciosi.

Toglilo da li! Dove lo trasporterai? dove lo porrai? Dice: Dammi il tuo cuore.

Appartenga a me e non perirà per te.

Osserva infatti se ha voluto lasciare in te qualche possibilità d'amare te stesso colui che ti dice: Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, con tutta la tua anima. ( Dt 6,5 )

Cosa resta del tuo cuore per amare te stesso? Cosa della tua anima o della tua mente?

Dice: Con tutto. Esige tutto te colui che ti ha creato.

Ma non rattristarti quasi che non ti rimanga nulla di cui godere.

Si allieti Israele, non in sé, ma in colui che l'ha creato. ( Sal 149,2 )

8 - Se non ami Dio non ami te stesso

Mi replicherai dicendo: Se non mi rimane alcuna risorsa per amare me stesso - dal momento che mi si ingiunge di amare colui che mi ha creato con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente - ( Dt 6,5 ) come nel secondo precetto mi si comanda di amare il prossimo come me stesso? ( Mt 22,39 )

Questo significa piuttosto che devi [ darti ] al prossimo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente.

Come? Amerai il prossimo tuo come te stesso. ( Mt 22,39 )

Dio con tutto me stesso, il prossimo come me stesso.

Così me, così te. Vuoi ascoltare come debba amare te? Ami te stesso, se ami Dio con tutto te stesso.

Credi che giovi a Dio il fatto che tu lo ami? Forse che, per il fatto che lo ami, Dio ci acquista qualcosa?

Se non lo ami, chi ci perde sei tu. Quando [ lo ] ami, tu te ne avvantaggi; tu sarai là dove non si perisce.

Mi risponderai dicendo: Ma quando non mi sono amato?

Non ti amavi certamente quando non amavi Dio, tuo Creatore.

Ma tu, pur odiandoti, credevi di amarti. Difatti chi ama l'iniquità odia la sua anima. ( Sal 11,6 )

9 - Preghiera dopo il discorso

Rivolti al Signore, Dio Padre onnipotente, a lui, con cuore puro, per quanto può la nostra pochezza, rendiamo amplissime grazie.

Preghiamo con tutta l'anima la sua incomparabile mansuetudine perché si degni di esaudire, secondo il suo beneplacito, le nostre preghiere; con la sua potenza espella il nemico dalle nostre azioni e dai nostri pensieri, moltiplichi in noi la fede, governi la mente, conceda pensieri spirituali e ci conduca alla sua beatitudine.

Per Gesù Cristo, suo Figlio e nostro Signore, che è Dio, e vive e regna con lui nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

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