Lettere

Indice

Lettera 131

Scritta nel 412/413.

Agostino ringrazia Proba della preoccupazione mostrata per la sua salute esortandola a ringraziare Dio tanto delle gioie quanto delle molestie della vita, che ci elevano a Lui.

Agostino a Proba, indigne signora, meritatamente illustre e figlia eccellentissima, salute nel Signore

1 - È proprio come tu dici, che l'anima racchiusa nel corpo corruttibile vi è tenuta stretta come in una morsa da una specie di contagio delle cose terrene e, oppressa per così dire da un tal peso, si piega ( verso terra ) in modo da pensare e desiderare più facilmente le molteplici cose della terra anziché l'unica del cielo.

La stessa cosa dice anche la Sacra Scrittura: Il corpo corruttibile è di peso all'anima e la dimora terrena deprime lo spirito occupato da molti pensieri. ( Sap 9,15 )

Ma fu proprio per questo che venne il nostro Salvatore il quale con la sua parola di salvezza raddrizzò quella donna curva da diciotto anni di cui parla il Vangelo, ( Lc 13,11-13 ) la quale era forse un simbolo della nostra condizione, affinché l'anima cristiana non senta dire inutilmente: In alto il cuore, né risponda invano: che essa lo tiene presso il Signore.

Considerando ciò, fai bene a giudicare che le sventure di questo mondo sono tollerabili grazie alla speranza di quell'avvenire.

Così, servendoci per così dire bene dei mali, questi si mutano in bene e, mentre non accrescono la nostra concupiscenza, esercitano la nostra pazienza.

A proposito di ciò l'Apostolo disse: Sappiamo che per coloro che amano Dio egli coopera a far riuscire ogni cosa in bene. ( Rm 8,28 )

Tutte le cose egli dice: non solo dunque quelle che si desiderano perché gradevoli, ma anche quelle che si evitano perché moleste, allorché accettiamo le prime con l'intenzione di non lasciarci sedurre e sopportiamo le altre per non lasciarci abbattere e, secondo le prescrizioni divine, di ogni cosa rendiamo grazie ( 1 Ts 5,18 ) a Colui del quale diciamo: Benedirò il Signore in ogni tempo, la sua lode sarà sempre sulla mia bocca; ( Sal 34,2 ) e così pure: È stato per me un bene che Tu mi hai umiliato, affinché io impari le tue prescrizioni. ( Sal 119,71 )

In realtà, se quaggiù ci arridesse sempre la sicurezza d'una vita prospera ma ingannevole, l'anima umana non bramerebbe quel porto della vera, non fallace sicurezza, mia egregia signora e figlia giustamente illustre ed eccellentissima.

Restituendo dunque l'ossequio del saluto dovuto alla tua Eccellenza e ringraziandoti perché ti prendi piissima cura della nostra salute, imploro per te dal Signore il premio della vita futura e il conforto della presente, mentre mi raccomando all'affetto e alla preghiera di tutti voi, nelle cui anime abita Cristo in virtù della fede.

( E d'altra mano ): Iddio vero e verace consoli veramente il tuo cuore e protegga la tua salute, egregia signora meritamente illustre e mia eccellentissima figlia.

Indice