Maria Marta Chambon la vita

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La devozione alle sante Piaghe e la comunità

« Le Piaghe di Gesù sono bocche eloquenti, che parlano per noi all'Eterno Padre, implorando, non vendetta, ma misericordia » ( S. Antonio )

La « missione » di Suor M. Marta consisteva specialmente, nel far fruttificare di continuo i meriti delle Sante Piaghe di N. S. Gesù Cristo a vantaggio della Chiesa militante, della Chiesa penante e, in particolare, della Comunità.

Come abbiamo visto, essa vi fu eroicamente fedele e, avremo luogo di constatarlo ancora meglio, nel progresso del racconto.

Quanto a suscitare nel mondo intero un movimento di anime verso le SS. Piaghe, sorgenti di salvezza eterna, ciò non poteva realizzarsi durante la vita della nostra Sorella.

I commoventi richiami di Gesù, le sue misericordiose promesse, non dovevano essere manifestati che dopo la morte della Serva di Dio.

« La tua missione - le aveva detto Nostro Signore, al principio della sua vita religiosa - è di farmi conoscere e amare, sopratutto nell'avvenire …

Un giorno, Io svelerò tutte queste cose e si vedranno chiaramente le grazie che ho accordalo a te così miserabile ».

E soggiungeva: « Occorrerà molto tempo per stabilire questa devozione; ma bisogna attendervi con costanza e coraggio ».

Il velo dell'avvenire parve sollevarsi in parte davanti agli occhi dell'umile Conversa.

Un giorno nel 1868 trovandosi davanti al SS. Sacramento, le parve di essere come una ricchissima veste, della quale ciascuno poteva prenderne un pezzo a proprio vantaggio: « Non ho capito ciò che il Signore volesse dirmi con questo », confessava poi alla sua Superiora.

Se non fu concesso alla nostra Sorella di vedere quaggiù il magnifico sviluppo di una devozione, che le stava tanto a cuore, ebbe almeno la consolazione di vederla solidamente stabilita in Comunità.

Non era che giustizia … qui, il dovere della riconoscenza obbliga i nostri cuori commossi a proclamare ben alto l'ineffabile tenerezza del Salvatore a nostro riguardo.

Senza alcun merito da parte nostra il Suo sguardo di predilezione si era posato da lungo tempo sull'umile famiglia, alla quale Egli riservava delle grazie speciali in considerazione della Sua Sposa prediletta.

Egli medesimo lo manifestò alla sua Confidente: « È da gran tempo che Io vi amo d'un amore di predilezione.

Io ho, su questa Comunità, dei disegni che voi non conoscete; ma Io la governo da Padre ».

Le Superiore, che allora erano le uniche depositarie di questi misericordiosi disegni, seppero riconoscere il dono di Dio, che ci era così liberalmente offerto e s'impegnarono, con zelo, a corrispondere ai desideri del Divin Maestro.

In ricambio di grazie eccezionali, Gesù non domandava del resto dalla Comunità, se non due pratiche, delle quali noi daremo subito una rapida notizia; l'Ora Santa e il Rosario delle Sante Piaghe.1

Al tempo del colera del 1867, N. Signore manifestò il desiderio che tutti i venerdì l'Ora Santa fosse fatta da cinque Suore, incaricate ognuna di esse di onorare una delle Sue Piaghe.

« La Superiora, - aveva detto questo buon Maestro - sceglierà le sorelle assegnando a ciascuna quella Piaga che essa dovrà onorare.

« Siccome ciò che Io domando è in più della Regola, è necessario che le Suore scelte per quest'Ora Santa la facciano nella loro cella ».

La SS. Vergine unì la sua domanda a quella del suo Divin figlio con queste parole che suonano un doloroso lamento: « Non vi è casa sulla terra ove le Sante Piaghe di Gesù siano onorate particolarmente tutti i venerdì sera.2

In quest'ora bisogna contemplare queste sacre ferite, e immergersi in Esse ».

Il desiderio di Gesù e di Maria fu realizzato.

Durante molti anni dopo mattutino, cinque Sorelle, per turno, onorarono le Piaghe del nostro dolcissimo Redentore.

Il noviziato, di cui la Serva di Dio faceva ancora parte, benché ignorasse le grazie ricevute da Suor M. Marta, si vide scelto, come lo fu quello di Paray, ad offrire le primizie degli omaggi richiesti, con tanta istanza, da Gesù.

La nostra On.ma Sorella Maria Alessia, allora Direttrice, fece tirare a sorte, dalle novizie, dei bigliettini scritti di propria mano, nei quali era segnata la Piaga che dovevano onorare; diverse conservarono questo biglietto fino alla morte e non tralasciarono mai di onorare la Piaga toccata a loro in sorte.

Quanto alla fortunata privilegiata, chiamata giorno e notte a contemplare le Piaghe del Redentore, Maria le insegnò come doveva compiere questo pio esercizio: « Figliola mia, le disse, Io contemplai la prima volta le Piaghe del mio Figlio, quando il suo sacratissimo Corpo fu deposto tra le mie braccia.

Io meditai i suoi dolori e cercai di trasfonderli nel mio Cuore …

Guardai i suoi sacri Piedi uno dopo l'altro, poi considerai il Cuore ove vidi quella grande ferita, la più profonda per il mio cuore di Madre …

Contemplai la Mano sinistra, poi la destra e infine la Corona di spine.

Tutte queste Piaghe mi trapassavano il Cuore.

Ecco la mia Passione! Sette spade sono nel mio cuore ed è col mio Cuore che bisogna onorare le Sante Piaghe del mio Divino Figlio.

« Per umiltà ho cominciato dai Sacri Piedi di Gesù, e desidero che voi pure seguiate lo stesso ordine ».

Fu circa in quest'anno 1868, che per entrare nelle intenzioni di N. Signore le Superiore stabilirono la recita quotidiana del « Rosario delle Sante Piaghe ».3

Non senza difficoltà le Superiore riuscirono a introdurne la pratica.

Come a Paray per un eccessivo zelo della Regola, vi fu più d'una rimostranza.

D'altra parte si supponeva l'origine di questa nuova preghiera e pareva strano alle Sorelle anziane, che la devozione favorita di una giovane novizia Conversa, avesse forza di legge in Comunità.

Le nostre Madri come la cara Privilegiata, raccolsero molte spine.

Ma N. Signore le incoraggiava: « Figlia mia, le grazie di Dio non sono donate senza che vi siano ostacoli per il compimento delle mie volontà.

I profeti della Legge antica erano obbligati a dire e ridire quello che voleva Dio … a te pure, figlia mia, sarà questa la tua croce.

« Le mie Piaghe sono vostre … Più voi incontrerete opposizione e ostacoli, più la mia grazia sarà abbondante ».

Dio Padre, con una chiave in mano, sembrava minacciare severamente: « Se non fate ciò che Io voglio, chiuderò le Sorgenti e le darò ad altri ».

La fermezza temperata di pazienza e di umiltà delle nostre Madri Teresa Eugenia e Maria Alessia, superò poco a poco tutti gli ostacoli, N. Signore le appoggiò manifestamente.

La nuova devozione era fortemente osteggiata da una Sorella di cui l'alta intelligenza e il solido criterio formavano autorità nel Monastero.

Ora essa si vide venire l'umile Conversa incaricata d'un messaggio da parte del Maestro e intese svelarsi una cosa assolutamente segreta che aveva avuto luogo tra lei e Lui nell'intimità della sua anima, cosa che essa non aveva mai confidato a nessuno e che, per conseguenza, Suor M. Marta non poteva sapere per via ordinaria.

Sorpresa e trasformata, la Sorella si arrese lealmente e volle riparare la passata opposizione facendo delle piccole immagini delle Sante Piaghe per propagarne il culto.

Davanti a questi progressi la rabbia del demonio non si poteva contenere.

Esso se la prendeva sopratutto con la nostra Sorella che derideva come se perdesse tempo in preghiere inutili.

Ma le assicurazioni di Gesù, le risvegliarono la fiducia e cacciavano le tentazioni: « Figlia mia, Io vedo tutto, conto tutto.

Di a tua Madre che tengo conto di ciascuna aspirazione che essa fa.

Bisogna che essa faccia tutto quello che potrà per mantenere il Rosario della Misericordia.

« Io sono contento di vedervi onorare le mie Sante Piaghe; posso così compartire più largamente i frutti della mia Redenzione.

« I vostri Monasteri attirano le grazie di Dio sulle diocesi nelle quali si trovano.

Quando voi offrite a mio Padre le mie Sante Piaghe Io vi considero come stendenti le mani al Cielo per aver delle grazie.

In verità questa preghiera non è della terra, ma del cielo, essa può ottenere tutto.

Bisogna dirlo alla Madre, ricordarselo, scriverlo per l'avvenire, affine di farvi uno speciale ricorso.

Voi felici a cui ho insegnato la preghiera che mi disarma: « Gesù mio, perdono e misericordia, per i meriti delle vostre Sante Piaghe ».

Le grazie che voi riceverete per mezzo di queste invocazioni sono grazie di fuoco.

Esse vengono dal Cielo, bisogna che esse ritornino in Cielo ».

La situazione politica divenendo ogni giorno più critica, racconta nostra Madre nell'Ottobre 1873, abbiamo fatto una novena alle Sante Piaghe di Gesù.

Subito, Nostro Signore ne dimostrò la sua gioia alla Confidente del suo Cuore, e le rivolse queste confortanti parole: « Io amo tanto la tua Comunità, non le accadrà nulla di male.

Tua Madre non dia ascolto alle notizie che circolano, poiché spesse volte esse sono false.

La mia parola solamente è vera.

Io ve lo dico: voi non avete a temere nulla ».

Infine ratificando di nuovo il dono delle Sante Piaghe alla Comunità: « Ecco il vostro tesoro », ripeteva Gesù …

« Il tesoro delle Sante Piaghe racchiude delle corone che voi dovete prendere e dare agli altri …

Un giorno, queste anime, alle quali avrete ottenuto una santa morte per mezzo delle vostre preghiere, si volgeranno verso di voi per ringraziarvi.

Tutti gli uomini compariranno davanti a Me nel giorno del Giudizio e Io mostrerò allora le mie Spose privilegiate, che avranno purificato il mondo per mezzo delle mie Sante Piaghe.

Verrà giorno in cui voi vedrete queste grandi cose! … »

Le raccomandazioni di Nostro Signore non furono vane.

Si è mantenuto l'uso di ricorrere giornalmente a questa preghiera del Cielo.

Anzi quando sorgono difficoltà più gravi, o minacce di pericolo, si ricorre subito ai « Seimilaseicento » per conformarci ad una ispirazione che Suor M. Marta crede aver ricevuto da Gesù: « Bisogna recitare il Rosario per intero perché allora, tutte riunite, voi onorale i 6666 colpi della mia Flagellazione ».4

E dopo un'esperienza di cinquant'anni, la Comunità può dichiarare di essersi sempre potuta rallegrare della fiducia posta in questa santa devozione.

Non è che le prove ci siano state risparmiate, ne che la morte abbia diradato la sue visite.

Lungi da ciò. Ma le prove stesse s'addolcirono di tanta consolazione, e la morte è così soave all'ombra delle Sante Piaghe!

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1 Questo esige una spiegazione: N. S. non aveva domandato in maniera positiva che le invocazioni alle Sante Piaghe. Per facilitarne la recita, le nostre Madri le disposero in rosario. Il divin Maestro volle esprimere ripetutamente, la sua soddisfazione e domandare il proseguimento di questa pia pratica
2 Si tratta dell'Ora Santa della notte e non di quella che si fa in diverse Comunità dalle ore 15 alle 16
3 Ecco qui come, fin dall'origine fu recitato questo Rosario: Si comincia con la bella preghiera inspirata a un Prete di Roma: « O Gesù, divin Redentore, siate misericordioso per noi e per il mondo intero. - R. Amen.
« Dio forte. Dio santo. Dio immortale, abbiate pietà di noi e del mondo intero. - R. Amen.
« Grazia, misericordia, mio Gesù, nei pericoli presenti; copriteci col vostro Sangue preziosissimo: - R. Amen.
« O Padre Eterno, usateci misericordia per il Sangue di Gesù Cristo vostro unico Figlio; usateci misericordia, noi ve ne scongiuriamo. - R. Amen, Amen, Amen ».
Sui grani piccoli:
« Gesù mio, perdono e misericordia. Per i meriti delle vostre Sante Piaghe ». ( 300 g. d'indulgenza toties quoties. )
Sui grani grossi:
« Eterno Padre, Vi offro le Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo. - R. Per guarire quelle delle anime nostre ». ( 300 g. d'ind. t. q. ).
Queste due ultime invocazioni sono quelle state insegnate da N. S. stesso e per le quali fece sì belle promesse.
Indulgenziate dapprima soltanto per l'Istituto della Visitazione, esse lo sono ormai e a perpetuità per tutti i fedeli, in virtù d'un indulto della Sacra Penitenzieria ( 16 gennaio 1924 ). Esse furono stampate a Grenoble ( Libreria Allier a cura del Rev. Padre Ambrogio Capuccino, già prima del 1880, e furono anche tradotte in italiano.
Nota. - Tolte le corone possono servire per la recita di questo rosario. Non è neppure indispensabile recitarlo sulla corona. Si può dire per intero o in parti; o ancora, fare le invocazioni separatamente, attendendo alle occupazioni ordinarie. ( Questo per rispondere alle domande in proposito )
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Le opinioni cono diverse circa il numero dei colpi ricevuti da Gesù nella sua Flagellazione: Conati sunt aliqui ictus verberaque ad calculum revocare. Unde B. Birgitta Christi flagellati quinquies mille quadringentas septuaginta quinque plagas numerat ( 5.475 ). Nostra B. Gertrudis simili fere numeratione ictuum quinque millia quadringentos sexaginta sex ( 5.466 ) colligit. D. Bonaventura quinque millia, sexcenta, septuaginta et sex ( 5.676 ). Ludovicus Granatensis, quingentas supra quinque millia ( 5.500 ). Alphonsus Horospuus ad 15.370. Joannee Aquilanus Christum scribit ad CoIumnam 6.666 plagis caesum ex S. Bernardo, cui id de coelo nuntiatum ait. B. Vincentius ossa humani corporis ducenta septuaginta sex asserit e medicorum sententia: Christum vero ita flagellatum ait ut cuivis ossium plaga triplex infligeretur. Jeanne Lanspergio attestante. Vir fuit sanctimonia vitae clarus, qui Deo revelante didicit, si quis quotidie per viginti annos, in honorem sanguineae flagellationis, centies Dominicam precationem repeteret, subducta ratione, una dumtaxat precatiuncula, quamlibet sanguinis guttam tantis tamq., enormibus flagellis expressam. honoraret … Theatrum D. N. Jesu Christi ( R. P. D. Caroli Stengely Abbatis Anhusani ). Augustae 31 Januarii 1658, p. 45

Nonostante tutto ciò che possono aver di vero le opinioni qui sopra indicate circa il senso numerico dei colpi della flagellazione, nulla impedisce di accettare questi numeri: 5.500, 6.000, 6.666 e altri delle medesima natura, nel senso di « innumerevoli ». Così noi diciamo: Mille grazie, ovvero infinite grazie per dire: i miei ringraziamenti non si possono contare. ( Nota del R. P. Fr. Bouchage )