Il combattimento spirituale

Capitolo LXVI

L'assalto delle illusioni e delle false apparizioni nell'ora della morte

Se l'ostinato nostro nemico, che non si stanca mai di tormentarci, ti assalisse con false apparizioni e si trasformasse in angelo di luce, sta' ferma e salda nella cognizione del tuo niente e digli arditamente: "Ritorna, infelice, nelle tue tenebre, perché io non merito visioni né ho bisogno d'altro che della misericordia del mio Gesù e delle preghiere di Maria Vergine, di san Giuseppe e degli altri santi".

Se pure ti paresse per molti segni quasi evidenti che fossero cose venute dal cielo, rifiutale ugualmente e allontanale da te quanto puoi; e non temere che questa resistenza, fondata nella tua indegnità, dispiaccia al Signore: infatti se la faccenda sarà sua, egli saprà ben chiarirla e tu niente perderai; poiché chi dà la grazia agli umili ( cfr. 1 Pt 5,5 ) non la toglie a motivo degli atti di umiltà che si compiono.

Queste sono le armi più comuni, che il nemico suole adoperare contro di noi in quell'estremo passo.

Egli poi va tentando ciascuno secondo le particolari inclinazioni, alle quali lo conosce più soggetto.

Però prima di avvicinarsi l'ora del gran conflitto, dobbiamo armarci bene e combattere strenuamente contro le nostre passioni più violente e che più ci signoreggiano, per facilitare la vittoria nel tempo che ci toglie ogni altro tempo di poterlo fare: "Combattili finché non li avrai distrutti" ( cfr. 1 Sam 15,18 ).

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