La nube della non-conoscenza

Capitolo 29

Bisogna impegnarsi continuamente in questo lavoro, sopportarne pazientemente le sofferenze, e non giudicare nessuno

Perciò chi vuol veramente riacquistare la purezza persa con il peccato e conseguire quello stato salutare in cui non vi è, più dolore, deve impegnarsi continuamente in questo lavoro, sopportandone pazientemente le conseguenze: questo vale sia per un peccatore incallito che per chiunque altro.

Tutti trovano estremamente, faticoso questo lavoro: sia i peccatori, sia i giusti che non hanno mai commesso un peccato mortale.

Ma in definitiva è molto più gravoso per i primi che non per gli altri, ed è anche giusto che sia così.

Tuttavia, capita spesso che alcuni peccatori incalliti, colpevoli di peccati orribili, giungano alla contemplazione perfetta prima di altri che non han mai peccato gravemente.

Questo è un miracolo della misericordia di nostro Signore, il quale dona loro la sua grazia particolare per riempire di stupore il mondo intero.

Ma non ci sarà certo stupore al giorno del giudizio - almeno, io credo -, quando potremo vedere Dio e tutti i suoi doni con chiarezza.

Alcuni che ora sono disprezzati e che non godono la minima stima, poiché sono comuni peccatori o forse anche peccatori incorsi in orribili mancanze, in quel giorno siederanno a buon diritto al cospetto di Dio in compagnia dei santi.

Altri, invece, che ora sembrano aver raggiunto la perfezione della santità, che son venerati dagli uomini al pari degli angeli e che forse non hanno mai commesso un peccato mortale, troveranno posto negli abissi dell'inferno, là dov'è pianto e stridor di denti.

Di qui si può vedere come nessun uomo dovrebbe giudicare un altro in questa vita, né in bene; né in male.

Le azioni, quelle sì, possono essere legittimamente giudicate buone o cattive, ma non gli uomini.

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