La nube della non-conoscenza

Capitolo 65

La prima facoltà secondaria è l'immaginazione; il suo operato e la sua obbedienza alla ragione, prima e dopo il peccato

L'immaginazione è la facoltà con la quale raffiguriamo tutte le immagini delle cose presenti o assenti.

Sia l'immaginazione che l'oggetto su cui opera, sono entrambi contenuti nella memoria.

Prima che l'uomo peccasse, l'immaginazione era così obbediente alla ragione, di cui è in certo senso la serva, che non le forniva mai immagini contraffatte di creature materiali, né immagini fantastiche di creature spirituali.

Ma ora non è così.

Se non è ricondotta dalla luce della grazia a obbedire alla ragione, essa non cesserà mai, sia nel sonno che nella veglia, di rappresentare diverse immagini contraffatte delle creature materiali, oppure qualche allucinazione, che non è altro che la rappresentazione materiale di una cosa spirituale, ovvero la rappresentazione spirituale di una cosa materiale.

E tutto ciò è sempre fittizio e falso, e parente prossimo dell'errore.

La disobbedienza dell'immaginazione si può chiaramente rilevare nelle preghiere di coloro che solo da poco hanno lasciato il mondo per volgersi alla vita di devozione.

Verrà senza dubbio il tempo in cui l'immaginazione sarà in gran parte ricondotta dalla luce della grazia a obbedire alla ragione, dopo la costante meditazione sulle cose spirituali, come la propria miseria, la passione e la bontà di nostro Signore, e così via.

Ma finché non si perverrà a questo stadio, non sarà possibile in alcun modo rigettare la sorprendente varietà di pensieri, fantasticherie e immagini che vengono suscitate e impresse nella mente dalla sola luce e curiosità dell'immaginazione.

Questa disobbedienza è la pena connessa al peccato originale.

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